Lo studio intende effettuare alcune riflessioni sui centri storici ‘minori’, intesi come periferie di un territorio, di una regione, di una nazione, e per certi versi caratterizzati da problematiche analoghe a quelle urbane. Nello specifico, si vogliono indagare alcune località francesi di piccole dimensioni, la cui vitalità è stata fortemente minacciata a partire dagli anni sessanta, periodo difficile, com’è noto, per le città di piccola e media taglia di tutta l’Europa. Grazie alla politica di tutela adottata in Francia in seguito all’introduzione della legge sulla tutela dei centri storici, la cosiddetta loi Malraux (n. 62-903 del 4-8-1962), è stato però possibile, in molti casi, evitare fenomeni di isolamento e di ghettizzazione di intere aree urbane. La legge, infatti, rende obbligatoria, per alcuni ambiti prescelti - i cosiddetti secteurs sauvegardés - la redazione di plans de sauvegarde et de mise en valeur, strumenti di pianificazione particolareggiata realmente fondati sulla conoscenza diretta e puntuale del patrimonio edilizio esistente e dei suoi valori intrinseci. Inoltre, essa impone di considerare, al contempo, tutti quegli aspetti fondamentali per la redazione di un progetto di restauro urbanistico, e spesso tralasciati in fase operativa, ovvero di ordine giuridico, amministrativo, tecnico, economico e sociale. Attraverso l’applicazione di tali vincoli, si è giunti a soluzioni capaci di mutare la ‘vocazione’ originaria di un determinato settore urbano, trasformandolo, ad esempio, in attrattore turistico, economico, culturale, etc., e quindi, restituendogli una funzione rispondente alle esigenze contemporanee, a garantirne la conservazione. In tale quadro, particolarmente significativi appaiono i piccoli centri di Figeac e Colmar, dove, grazie ad un’efficace politica di tutela, peraltro portata avanti da un’amministrazione locale molto attiva, con l’effettivo coinvolgimento dei residenti, si è riusciti ad evitare il fenomeno dell’esodo ed a rivitalizzare, attraverso scelte strategiche, i rispettivi nuclei urbani, altrimenti destinati, come spesso continua ad accadere, ad un lento spegnimento o ad un processo di ‘musealizzazione’.
Le periferie di frontiera. I centri storici ‘minori’ e la politica di tutela e rivitalizzazione in Francia: i casi di Colmar e Figeac
GIANNATTASIO, CATERINA
2007-01-01
Abstract
Lo studio intende effettuare alcune riflessioni sui centri storici ‘minori’, intesi come periferie di un territorio, di una regione, di una nazione, e per certi versi caratterizzati da problematiche analoghe a quelle urbane. Nello specifico, si vogliono indagare alcune località francesi di piccole dimensioni, la cui vitalità è stata fortemente minacciata a partire dagli anni sessanta, periodo difficile, com’è noto, per le città di piccola e media taglia di tutta l’Europa. Grazie alla politica di tutela adottata in Francia in seguito all’introduzione della legge sulla tutela dei centri storici, la cosiddetta loi Malraux (n. 62-903 del 4-8-1962), è stato però possibile, in molti casi, evitare fenomeni di isolamento e di ghettizzazione di intere aree urbane. La legge, infatti, rende obbligatoria, per alcuni ambiti prescelti - i cosiddetti secteurs sauvegardés - la redazione di plans de sauvegarde et de mise en valeur, strumenti di pianificazione particolareggiata realmente fondati sulla conoscenza diretta e puntuale del patrimonio edilizio esistente e dei suoi valori intrinseci. Inoltre, essa impone di considerare, al contempo, tutti quegli aspetti fondamentali per la redazione di un progetto di restauro urbanistico, e spesso tralasciati in fase operativa, ovvero di ordine giuridico, amministrativo, tecnico, economico e sociale. Attraverso l’applicazione di tali vincoli, si è giunti a soluzioni capaci di mutare la ‘vocazione’ originaria di un determinato settore urbano, trasformandolo, ad esempio, in attrattore turistico, economico, culturale, etc., e quindi, restituendogli una funzione rispondente alle esigenze contemporanee, a garantirne la conservazione. In tale quadro, particolarmente significativi appaiono i piccoli centri di Figeac e Colmar, dove, grazie ad un’efficace politica di tutela, peraltro portata avanti da un’amministrazione locale molto attiva, con l’effettivo coinvolgimento dei residenti, si è riusciti ad evitare il fenomeno dell’esodo ed a rivitalizzare, attraverso scelte strategiche, i rispettivi nuclei urbani, altrimenti destinati, come spesso continua ad accadere, ad un lento spegnimento o ad un processo di ‘musealizzazione’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.