Il modello organizzativo coniato dalla Biennale di Venezia e oggi brand di successo globale nei mondi dell’arte, nasce a fine Ottocento e si consolida nel secolo scorso, testimoniando nella sua evoluzione storica le tensioni, i dilemmi e le contraddizioni tipiche di una società attraversata da drammatici eventi e rapidi mutamenti sul fronte politico, economico, culturale. Nelle origini del modello Biennale (la grande mostra-evento ricorrente, che traccia tendenze in una o più forme contemporanee d’arte) è possibile rintracciare tanto l’ideale elitario di contemplazione estetica delle civiltà passate del Grand Tour, quanto l’intento enciclopedico delle Esposizioni Universali rivolte alle masse, confrontate con le vette della competizione internazionale verso il progresso. La storia della Biennale Musica, meno studiata rispetto alla più nota sezione Arte, rivela come la necessità di far convergere tradizioni e obiettivi di varia natura in una proposta artistica coerente si scontri con logiche differenti, e talvolta conflittuali, a carattere culturale, reputazionale, commerciale, occupazionale. Ciò è particolarmente evidente nelle fasi iniziali o nei momenti di svolta, come quello su cui si concentra il presente contributo, il quale studia - da un’ottica interdisciplinare sociologica e musicologica - il XIII Festival di Venezia (1950), tappa emblematica della rinascita post-bellica della Biennale Musica, il cui esito sarà precursore dei successivi sviluppi della sezione.
La Biennale come organizzazione per la produzione, la distribuzione e il consumo delle arti contemporanee. Uno studio di caso sul XIII Festival internazionale di musica contemporanea di Venezia
CASULA Clementina;DAL MOLIN Paolo
2019-01-01
Abstract
Il modello organizzativo coniato dalla Biennale di Venezia e oggi brand di successo globale nei mondi dell’arte, nasce a fine Ottocento e si consolida nel secolo scorso, testimoniando nella sua evoluzione storica le tensioni, i dilemmi e le contraddizioni tipiche di una società attraversata da drammatici eventi e rapidi mutamenti sul fronte politico, economico, culturale. Nelle origini del modello Biennale (la grande mostra-evento ricorrente, che traccia tendenze in una o più forme contemporanee d’arte) è possibile rintracciare tanto l’ideale elitario di contemplazione estetica delle civiltà passate del Grand Tour, quanto l’intento enciclopedico delle Esposizioni Universali rivolte alle masse, confrontate con le vette della competizione internazionale verso il progresso. La storia della Biennale Musica, meno studiata rispetto alla più nota sezione Arte, rivela come la necessità di far convergere tradizioni e obiettivi di varia natura in una proposta artistica coerente si scontri con logiche differenti, e talvolta conflittuali, a carattere culturale, reputazionale, commerciale, occupazionale. Ciò è particolarmente evidente nelle fasi iniziali o nei momenti di svolta, come quello su cui si concentra il presente contributo, il quale studia - da un’ottica interdisciplinare sociologica e musicologica - il XIII Festival di Venezia (1950), tappa emblematica della rinascita post-bellica della Biennale Musica, il cui esito sarà precursore dei successivi sviluppi della sezione.File | Dimensione | Formato | |
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