Tra gli ultimi paesi europei, l'Italia ha riconosciuto le unioni civili omosessuali nel maggio 2016 attraverso la Legge 76/2016 che ha esteso alle coppie gay e lesbiche la maggior parte delle disposizioni relative alle coppie sposate eterosessuali. Un apporto al cambiamento legislativo è stato dato dai movimenti sociali LGBTQ italiani che hanno contribuito anche a più ampi effetti culturali che contestano le norme dominanti su genere, sessualità e parentela. Tuttavia, come hanno evidenziato le critiche queer (es. Duggan, 2003; Drucker, 2015), i movimenti sociali LGBTQ non necessariamente contestano i fondamenti dell'eteronormatività perché possono rimanere intrappolati all’interno di norme politiche neoliberiste di inclusione (l’assimilazione all’Istituto del matrimonio è una di queste norme) che comportano la normalizzazione delle identità gay e lesbiche, ma anche la conseguente promozione di nuovi tipi di conformismo ai danni delle minoranze interne alla comunità LGBTQ (minoranze sessuali e di genere). A causa delle potenziali pratiche di esclusione all'interno delle comunità di attivist*, il contributo si concentra sulle esperienze di emarginazione degli/delle attivist* transgender all'interno del movimento LGBTQ italiano. In particolare, sono stati esaminati i discorsi di persone attiviste trans* che hanno ruoli di rilevo all’interno del movimento LGBTQ italiano sulla priorità data da gran parte delle associazioni alla piattaforma politica dei diritti matrimoniali omosessuali e sulla possibilità che tale priorità contribuisca a decostruire i presupposti eteronormativi del genere, delle sessualità e della parentela. L’analisi evidenzia che all'interno delle comunità LGBTQ gli individui che non sono posizionati nel binarismo di genere o di sessualità sono esposti a pratiche multiformi di emarginazione. Queste pratiche sono sostenute dall'istituzionalizzazione delle sessualità e della riproduzione all'interno dell'ordine di genere e contemporaneamente contribuiscono a mantenerla. Sono discusse le implicazioni su come le forze contro-egemoniche possano sfidare il regime eteronormativo della normalità.
Resistenza trans* ai processi assimilazionisti del movimento LGBTQ italiano
Diego Lasio;Francesco Serri
2020-01-01
Abstract
Tra gli ultimi paesi europei, l'Italia ha riconosciuto le unioni civili omosessuali nel maggio 2016 attraverso la Legge 76/2016 che ha esteso alle coppie gay e lesbiche la maggior parte delle disposizioni relative alle coppie sposate eterosessuali. Un apporto al cambiamento legislativo è stato dato dai movimenti sociali LGBTQ italiani che hanno contribuito anche a più ampi effetti culturali che contestano le norme dominanti su genere, sessualità e parentela. Tuttavia, come hanno evidenziato le critiche queer (es. Duggan, 2003; Drucker, 2015), i movimenti sociali LGBTQ non necessariamente contestano i fondamenti dell'eteronormatività perché possono rimanere intrappolati all’interno di norme politiche neoliberiste di inclusione (l’assimilazione all’Istituto del matrimonio è una di queste norme) che comportano la normalizzazione delle identità gay e lesbiche, ma anche la conseguente promozione di nuovi tipi di conformismo ai danni delle minoranze interne alla comunità LGBTQ (minoranze sessuali e di genere). A causa delle potenziali pratiche di esclusione all'interno delle comunità di attivist*, il contributo si concentra sulle esperienze di emarginazione degli/delle attivist* transgender all'interno del movimento LGBTQ italiano. In particolare, sono stati esaminati i discorsi di persone attiviste trans* che hanno ruoli di rilevo all’interno del movimento LGBTQ italiano sulla priorità data da gran parte delle associazioni alla piattaforma politica dei diritti matrimoniali omosessuali e sulla possibilità che tale priorità contribuisca a decostruire i presupposti eteronormativi del genere, delle sessualità e della parentela. L’analisi evidenzia che all'interno delle comunità LGBTQ gli individui che non sono posizionati nel binarismo di genere o di sessualità sono esposti a pratiche multiformi di emarginazione. Queste pratiche sono sostenute dall'istituzionalizzazione delle sessualità e della riproduzione all'interno dell'ordine di genere e contemporaneamente contribuiscono a mantenerla. Sono discusse le implicazioni su come le forze contro-egemoniche possano sfidare il regime eteronormativo della normalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.