The work offers an analysis concerning Edmund Husserl's idea of philosophy, through a description of the phenomenological method. We defend the thesis that this method is characterized by a fundamental aporia: the "impossibility" of performing the act determining its nature, namely the "passage" from the natural to the transcendental attitude. Nonetheless, by remarking such an aporia we don't commit to a resigned declaration of problematicism. On the contrary, by acknowledging the paradox lying at the heart of this act, without appeasing it, we point to the main theoretical breakthrough of phenomenology: the fact that it poses again the problem concerning the possibility of philosophical knowledge. The second part of the thesis discusses the same range of problems by means of an examination of the work of J. Klein, in order to shed light on its phenomenological nature. Thus, it becomes clear that the thought of this scholar, prima facie dedicated to sorting out, from a historiographic point of view, the difference between ancient and modern philosophy, is in fact an attempt to answer to a theoretical problem - that of phenomenological reduction - arising out of Klein's confrontation with Husserl's and Heidegger's lesson. Il lavoro è incentrato su un'analisi sistematica dell'idea di filosofia che muove le ricerche di Edmund Husserl, attraverso la descrizione del metodo fenomenologico. Si cerca di dimostrare la tesi che alla base di tale metodo sussista un'aporia fondamentale, quella legata all'"impossibilità" di "effettuare" l'operazione che ne determina la natura, ovvero il "passaggio" dall'atteggiamento naturale a quello trascendentale. La sottolineatura di tale aporia non comporta, però, una rassegnata professione di problematicismo. Al contrario, nel riconoscere, senza smorzarne o pacificarne la portata, il carattere affatto paradossale di tale "atto" consiste l'elemento di maggiore interesse teoretico della fenomenologia; essa consente in tal modo di porre nuovamente il problema della possibilità della conoscenza filosofica. La seconda parte della tesi è dedicata alla discussione della medesima configurazione problematica nelle opere di J. Klein, al fine di metterne in luce il carattere propriamente fenomenologico. Diviene così chiaro come la riflessione dello studioso, in gran parte dedicata alla questione in apparenza solo storiografica del "rapporto" fra antichi e moderni, rappresenti invero il tentativo di dare risposta ad un problema teoretico - quello poc'anzi accennato della riduzione fenomenologica - sorto in seguito al confronto dell'autore con la lezione di Husserl e di Heidegger.

Il problema della possibilità della filosofia in Edmund Husserl e Jacob Klein

LECIS COCCO ORTU, MARGHERITA
2020-07-30

Abstract

The work offers an analysis concerning Edmund Husserl's idea of philosophy, through a description of the phenomenological method. We defend the thesis that this method is characterized by a fundamental aporia: the "impossibility" of performing the act determining its nature, namely the "passage" from the natural to the transcendental attitude. Nonetheless, by remarking such an aporia we don't commit to a resigned declaration of problematicism. On the contrary, by acknowledging the paradox lying at the heart of this act, without appeasing it, we point to the main theoretical breakthrough of phenomenology: the fact that it poses again the problem concerning the possibility of philosophical knowledge. The second part of the thesis discusses the same range of problems by means of an examination of the work of J. Klein, in order to shed light on its phenomenological nature. Thus, it becomes clear that the thought of this scholar, prima facie dedicated to sorting out, from a historiographic point of view, the difference between ancient and modern philosophy, is in fact an attempt to answer to a theoretical problem - that of phenomenological reduction - arising out of Klein's confrontation with Husserl's and Heidegger's lesson. Il lavoro è incentrato su un'analisi sistematica dell'idea di filosofia che muove le ricerche di Edmund Husserl, attraverso la descrizione del metodo fenomenologico. Si cerca di dimostrare la tesi che alla base di tale metodo sussista un'aporia fondamentale, quella legata all'"impossibilità" di "effettuare" l'operazione che ne determina la natura, ovvero il "passaggio" dall'atteggiamento naturale a quello trascendentale. La sottolineatura di tale aporia non comporta, però, una rassegnata professione di problematicismo. Al contrario, nel riconoscere, senza smorzarne o pacificarne la portata, il carattere affatto paradossale di tale "atto" consiste l'elemento di maggiore interesse teoretico della fenomenologia; essa consente in tal modo di porre nuovamente il problema della possibilità della conoscenza filosofica. La seconda parte della tesi è dedicata alla discussione della medesima configurazione problematica nelle opere di J. Klein, al fine di metterne in luce il carattere propriamente fenomenologico. Diviene così chiaro come la riflessione dello studioso, in gran parte dedicata alla questione in apparenza solo storiografica del "rapporto" fra antichi e moderni, rappresenti invero il tentativo di dare risposta ad un problema teoretico - quello poc'anzi accennato della riduzione fenomenologica - sorto in seguito al confronto dell'autore con la lezione di Husserl e di Heidegger.
30-lug-2020
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Descrizione: Il problema della possibilità della filosofia in Edmund Husserl e Jacob Klein
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/295012
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