Razionale. Secondo la synaptic homeostasis hypothesis (SHY), durante il sonno NREM il cervello ripristina l’omeostasi sinaptica migliorando la disponibilità energetica e riducendo lo stress cellulare, con effetti positivi sulle funzioni cognitive.1 I disturbi del sonno, destrutturando la fase NREM, impattano sulle funzioni cognitive. Scopo dello studio è indagare la correlazione tra instabilità del sonno NREM e funzioni cognitive in pazienti affetti da SHE e parasonnie NREM. Metodi. Tra i pazienti afferenti ai Centri Diagnosi e Cura dei disturbi del Sonno ed Epilessia del Policlinico Universitario di Monserrato, sono stati selezionati 16 pazienti (9M, 7F) affetti da SHE, 11 pazienti (3M, 8F) affetti da parasonnie NREM e controlli sani corrispondenti per sesso, età, scolarità. Tutti hanno eseguito videpolisonnografia (indici di tempo totale di sonno, efficienza del sonno, latenza sonno, risvegli, arousal, indice arousal, fasi NREM e REM, indice AHI e ODI, frequenza cardiaca media, indice PLMS) e test neurocognitici specifici. Sono stati confrontati i punteggi dei pazienti e dei relativi controlli. Risultati. I pazienti con SHE presentano sonno destrutturato, inefficiente, instabile, fenomeni motori maggiori e minori e un peggioramento delle funzioni esecutive e attentive statisticamente significativo rispetto ai controlli; nei pazienti affetti da parasonnie NREM, che presentano sonno instabile e discretamente efficiente, non si sono registrate differenze rispetto ai controlli. Conclusioni. I dati raccolti confermano la presenza di deficit neurocognitivi in pazienti affetti da SHE2 e l’assenza di questi in pazienti affetti da parasonnie NREM3 ed evidenziano l’esistenza di una correlazione qualitativa tra qualità del sonno e gravità del deficit cognitivo.
Studio caso-controllo sugli effetti cognitivo-comportamentali dell’instabilità del sonno NREM in pazienti affetti da parasonnie NREM ed epilessia con crisi ipermotorie in sonno (SHE).
R. Coa;P. Pisanu;L. Tamburrino;M. Figorilli;R. Lecca;P. Congiu;F. Meloni;M. Puligheddu
2020-01-01
Abstract
Razionale. Secondo la synaptic homeostasis hypothesis (SHY), durante il sonno NREM il cervello ripristina l’omeostasi sinaptica migliorando la disponibilità energetica e riducendo lo stress cellulare, con effetti positivi sulle funzioni cognitive.1 I disturbi del sonno, destrutturando la fase NREM, impattano sulle funzioni cognitive. Scopo dello studio è indagare la correlazione tra instabilità del sonno NREM e funzioni cognitive in pazienti affetti da SHE e parasonnie NREM. Metodi. Tra i pazienti afferenti ai Centri Diagnosi e Cura dei disturbi del Sonno ed Epilessia del Policlinico Universitario di Monserrato, sono stati selezionati 16 pazienti (9M, 7F) affetti da SHE, 11 pazienti (3M, 8F) affetti da parasonnie NREM e controlli sani corrispondenti per sesso, età, scolarità. Tutti hanno eseguito videpolisonnografia (indici di tempo totale di sonno, efficienza del sonno, latenza sonno, risvegli, arousal, indice arousal, fasi NREM e REM, indice AHI e ODI, frequenza cardiaca media, indice PLMS) e test neurocognitici specifici. Sono stati confrontati i punteggi dei pazienti e dei relativi controlli. Risultati. I pazienti con SHE presentano sonno destrutturato, inefficiente, instabile, fenomeni motori maggiori e minori e un peggioramento delle funzioni esecutive e attentive statisticamente significativo rispetto ai controlli; nei pazienti affetti da parasonnie NREM, che presentano sonno instabile e discretamente efficiente, non si sono registrate differenze rispetto ai controlli. Conclusioni. I dati raccolti confermano la presenza di deficit neurocognitivi in pazienti affetti da SHE2 e l’assenza di questi in pazienti affetti da parasonnie NREM3 ed evidenziano l’esistenza di una correlazione qualitativa tra qualità del sonno e gravità del deficit cognitivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.