La Cronica presenta in apertura ripetuti stilemi collegati al libro dei ricordi, come nella narrazione di vicende personali di una biografia, o come nell’impianto delle ricordanze legate in senso più grande alle memorie storiche (cap. II: “Tutta Roma stava armata. Bene me recordo […] Moiti erano, e bene a cavallo e bene armati. L’uitimo de quelli, se bene me recordo, portava una iuba de zannato roscio e una scuffia de zannato giallo in capo, una mazza a cavallo in mano […] Queste cose me recordo como per suonno. Currevano anni Domini MCCC…”). Il Prologo, costruito in forma letteraria, prende avvio con qualche riferimento alla storia di Roma, come nella lezione del codice Laurenziano 148 della Biblioteca Laurenziana di Firenze, c. 8v: “Et commensao ad fare Roma. de la quale auemo uaria opinione. ka uole homo dicere. ka in Archadia. fo. una femina Carmentis prophetissa. molie de Palante. Et morto Palante. con Euandro suo filio. per uisione uenne in Ytalia. ad abitare. ad lato ad lo flume. Et Carmentis primamente trouao & fece lectere latine. Et le greke fece Cadmus”.

Stilemi del libro dei ricordi e riprese di storia romana nei capitoli iniziali della Cronica di Anonimo romano

Gabriella Macciocca
2020-01-01

Abstract

La Cronica presenta in apertura ripetuti stilemi collegati al libro dei ricordi, come nella narrazione di vicende personali di una biografia, o come nell’impianto delle ricordanze legate in senso più grande alle memorie storiche (cap. II: “Tutta Roma stava armata. Bene me recordo […] Moiti erano, e bene a cavallo e bene armati. L’uitimo de quelli, se bene me recordo, portava una iuba de zannato roscio e una scuffia de zannato giallo in capo, una mazza a cavallo in mano […] Queste cose me recordo como per suonno. Currevano anni Domini MCCC…”). Il Prologo, costruito in forma letteraria, prende avvio con qualche riferimento alla storia di Roma, come nella lezione del codice Laurenziano 148 della Biblioteca Laurenziana di Firenze, c. 8v: “Et commensao ad fare Roma. de la quale auemo uaria opinione. ka uole homo dicere. ka in Archadia. fo. una femina Carmentis prophetissa. molie de Palante. Et morto Palante. con Euandro suo filio. per uisione uenne in Ytalia. ad abitare. ad lato ad lo flume. Et Carmentis primamente trouao & fece lectere latine. Et le greke fece Cadmus”.
2020
978-88-7667-843-1
Storia della lingua italiana; Lingua di Roma del Trecento; Cronica di Anonimo romano
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