Il rapporto tra le discipline del restauro e del progetto architettonico non è sempre stato facile né privo di conflitti. Il ‘patrimonio’, termine qui utilizzato nella forma più estesa, è stato spesso considerato in entrambi gli ambiti di ricerca quale dominio proprio ad excludendum, alimentando reciproche diffidenze o perfino aperte e ideologiche contrapposizioni. Il tema della ‘conservazione’ vs ‘trasformazione’, oggetto ancora oggi di accesi dibattiti anche oltre i recinti accademici convenzionali, rappresenta invece un fertile terreno di dialogo comune e di intersezione dei saperi sul quale costruire percorsi di ricerca condivisi per il riuso e la trasformazione consapevole di luoghi e manufatti straordinari, non di rado altamente vulnerabili. In questo contesto, il contributo illustra le riflessioni metodologiche e le prime risultanze dello studio condotto sulla riqualificazione e la rifunzionalizzazione del cosiddetto ‘patrimonio difficile’ quale è quello delle architetture specialistiche militari, portato avanti con approccio trasdisciplinare da alcuni docenti del DICAAR nel quadro dell’Accordo di collaborazione sottoscritto tra il Ministero della Difesa e l’Università degli Studi di Cagliari per la cooperazione sui temi della riqualificazione delle aree e delle infrastrutture militari della Sardegna. Gli strumenti e i metodi di lavoro integrato sperimentati in quella sede sono esemplificati attraverso tre casi studio, abbastanza omogenei in termini di problematiche e questioni aperte, seppur diversissimi per localizzazione, relazioni con l’intorno e vocazioni di riuso: il progetto per la riconfugurazione museale del ‘Forte Aurelia’ all’interno di ciò che è stato il ‘Campo trincerato di Roma’, attualmente in uso alla GdF; la riqualificazione del ‘Bastione di San Filippo’, parte essenziale della piazzaforte di Cagliari e sito potenzialmente dismissibile per un nuovo uso civile; la valorizzazione della rete di fortificazioni edificata nel periodo post-unitario nell’Arcipelago di La Maddalena a difesa delle Bocche di Bonifacio. I ‘progetti esplorativi’, maturati attraverso un articolato processo di analisi dei luoghi, di riconoscimento dei valori e di interpretazione delle potenzialità - culturali, spaziali, paesaggistiche e anche economiche - dei compendi analizzati, riassumono sul piano speculativo la ricchezza delle tematiche interne alle due discipline e la possibilità di convergere verso soluzioni culturalmente e tecnicamente sostenibili.

Paesaggi militari, territori di confronto e sintesi tra progetto e restauro

donatella rita fiorino
;
giovanni marco chiri
2019-01-01

Abstract

Il rapporto tra le discipline del restauro e del progetto architettonico non è sempre stato facile né privo di conflitti. Il ‘patrimonio’, termine qui utilizzato nella forma più estesa, è stato spesso considerato in entrambi gli ambiti di ricerca quale dominio proprio ad excludendum, alimentando reciproche diffidenze o perfino aperte e ideologiche contrapposizioni. Il tema della ‘conservazione’ vs ‘trasformazione’, oggetto ancora oggi di accesi dibattiti anche oltre i recinti accademici convenzionali, rappresenta invece un fertile terreno di dialogo comune e di intersezione dei saperi sul quale costruire percorsi di ricerca condivisi per il riuso e la trasformazione consapevole di luoghi e manufatti straordinari, non di rado altamente vulnerabili. In questo contesto, il contributo illustra le riflessioni metodologiche e le prime risultanze dello studio condotto sulla riqualificazione e la rifunzionalizzazione del cosiddetto ‘patrimonio difficile’ quale è quello delle architetture specialistiche militari, portato avanti con approccio trasdisciplinare da alcuni docenti del DICAAR nel quadro dell’Accordo di collaborazione sottoscritto tra il Ministero della Difesa e l’Università degli Studi di Cagliari per la cooperazione sui temi della riqualificazione delle aree e delle infrastrutture militari della Sardegna. Gli strumenti e i metodi di lavoro integrato sperimentati in quella sede sono esemplificati attraverso tre casi studio, abbastanza omogenei in termini di problematiche e questioni aperte, seppur diversissimi per localizzazione, relazioni con l’intorno e vocazioni di riuso: il progetto per la riconfugurazione museale del ‘Forte Aurelia’ all’interno di ciò che è stato il ‘Campo trincerato di Roma’, attualmente in uso alla GdF; la riqualificazione del ‘Bastione di San Filippo’, parte essenziale della piazzaforte di Cagliari e sito potenzialmente dismissibile per un nuovo uso civile; la valorizzazione della rete di fortificazioni edificata nel periodo post-unitario nell’Arcipelago di La Maddalena a difesa delle Bocche di Bonifacio. I ‘progetti esplorativi’, maturati attraverso un articolato processo di analisi dei luoghi, di riconoscimento dei valori e di interpretazione delle potenzialità - culturali, spaziali, paesaggistiche e anche economiche - dei compendi analizzati, riassumono sul piano speculativo la ricchezza delle tematiche interne alle due discipline e la possibilità di convergere verso soluzioni culturalmente e tecnicamente sostenibili.
2019
978-88-909054-9-0
architettura; restauro; dismissioni; forti; progetto; recupero
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/304093
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