Il centro romano di Valentia deve essere probabilmente collocato nel territorio dell’attuale Nuragus (Ca). Il toponimo non risulta nelle fonti antiche, ma è ricavabile dall’etnico Valentini testimoniato da Plinio il Vecchio e Tolomeo. L'abitato fu probabilmente fondato nel II secolo a.C., periodo di grandi conflitti in cui ben si colloca la creazione di un abitato in un’area geografica fondamentale per il controllo da sud dell'area montana dell’isola. La fondazione potrebbe collocarsi all'epoca dei comandi militari prolungati di Ti. Sempronio Gracco (177-175 e 163-162 a.C.), L. Aurelio Oreste (126-122 a.C.) o forse più probabilmente M. Cecilio Metello (115-111 a.C.). Il termine oppidum adoperato da Plinio il Vecchio per definire la Valentia sarda permette di escludere che alla fine del I secolo a.C. essa fosse un centro di diritto romano. Lo statuto con cui la comunità fu fondata è ignoto, ma si può pensare che in essa si trovassero inizialmente individui assoggettati a diversi regimi giuridici personali e di diversa origine etnica, il che sembra confermato dall'onomastica presente nella documentazione epigrafica di età imperiale. Ancora nel I secolo d.C. l'abitato era probabilmente di condizione peregrina. In proposito il termine civitas adoperato nell'epigrafe recentemente rinvenuta in località "Bau Tellas" (Senorbì, Ca) non sembra contraddire quello pliniano di oppidum.
Riflessioni sul centro di Valentia nella Sardegna romana
FLORIS, PIERGIORGIO
2011-01-01
Abstract
Il centro romano di Valentia deve essere probabilmente collocato nel territorio dell’attuale Nuragus (Ca). Il toponimo non risulta nelle fonti antiche, ma è ricavabile dall’etnico Valentini testimoniato da Plinio il Vecchio e Tolomeo. L'abitato fu probabilmente fondato nel II secolo a.C., periodo di grandi conflitti in cui ben si colloca la creazione di un abitato in un’area geografica fondamentale per il controllo da sud dell'area montana dell’isola. La fondazione potrebbe collocarsi all'epoca dei comandi militari prolungati di Ti. Sempronio Gracco (177-175 e 163-162 a.C.), L. Aurelio Oreste (126-122 a.C.) o forse più probabilmente M. Cecilio Metello (115-111 a.C.). Il termine oppidum adoperato da Plinio il Vecchio per definire la Valentia sarda permette di escludere che alla fine del I secolo a.C. essa fosse un centro di diritto romano. Lo statuto con cui la comunità fu fondata è ignoto, ma si può pensare che in essa si trovassero inizialmente individui assoggettati a diversi regimi giuridici personali e di diversa origine etnica, il che sembra confermato dall'onomastica presente nella documentazione epigrafica di età imperiale. Ancora nel I secolo d.C. l'abitato era probabilmente di condizione peregrina. In proposito il termine civitas adoperato nell'epigrafe recentemente rinvenuta in località "Bau Tellas" (Senorbì, Ca) non sembra contraddire quello pliniano di oppidum.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
FLORIS_P_Riflessioni_sul_centro_di_Valentia.pdf
Solo gestori archivio
Tipologia:
versione editoriale (VoR)
Dimensione
1.57 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.57 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.