Un acceso dibattito ha recentemente messo in luce il ruolo degli stereotipi nella comprensione del linguaggio letterale, come idòla fori di baconiana memoria che possono influenzare il nostro modo di vedere il mondo sociale, attraverso la lingua parlata da una comunità linguistica. È stato invece meno discusso il ruolo degli stereotipi come idòla sermonis, ovvero come meccanismi cognitivi di creazione di categorie nei discorsi quotidiani e di comprensione delle dinamiche sociali in vari contesti conversazionali. Inoltre, il prevalere dell’accezione negativa del termine “stereotipo”, quale pregiudizio, ha lasciato in ombra la complessità degli stereotipi come idòla della mente umana in determinate circostanze d’uso del linguaggio. Il volume si propone allora di capire se e quando gli stereotipi hanno un ruolo negativo nei contesti comunicativi, per non dare corso a quegli stereotipi che possono portare a un’effettiva esclusione sociale. In particolare, si ritiene che il linguaggio non letterale, specie se figurato, possa essere un banco di prova del “potere cognitivo” degli stereotipi, proprio perché – rispetto al significato letterale – la comprensione del significato implicito richiede delle conoscenze contestuali, talvolta tacitamente racchiuse nei “luoghi comuni” di una comunità linguistica, più difficili da portare alla luce. Il volume indaga quindi quel continuum di fenomeni linguistici in cui i processi pragmatici di comprensione del significato implicito più ricorrono a conoscenze stereotipiche, a partire dagli slurs e dalle metafore, che possono rimandare a presupposizioni di carattere stereotipico, fino all’ironia e ai proverbi, il cui significato è totalmente implicito o evocato da immagini socialmente condivise.
Idòla sermonis. Il potere cognitivo degli stereotipi nel linguaggio implicito
Cocco R.
;Ervas F.
2021-01-01
Abstract
Un acceso dibattito ha recentemente messo in luce il ruolo degli stereotipi nella comprensione del linguaggio letterale, come idòla fori di baconiana memoria che possono influenzare il nostro modo di vedere il mondo sociale, attraverso la lingua parlata da una comunità linguistica. È stato invece meno discusso il ruolo degli stereotipi come idòla sermonis, ovvero come meccanismi cognitivi di creazione di categorie nei discorsi quotidiani e di comprensione delle dinamiche sociali in vari contesti conversazionali. Inoltre, il prevalere dell’accezione negativa del termine “stereotipo”, quale pregiudizio, ha lasciato in ombra la complessità degli stereotipi come idòla della mente umana in determinate circostanze d’uso del linguaggio. Il volume si propone allora di capire se e quando gli stereotipi hanno un ruolo negativo nei contesti comunicativi, per non dare corso a quegli stereotipi che possono portare a un’effettiva esclusione sociale. In particolare, si ritiene che il linguaggio non letterale, specie se figurato, possa essere un banco di prova del “potere cognitivo” degli stereotipi, proprio perché – rispetto al significato letterale – la comprensione del significato implicito richiede delle conoscenze contestuali, talvolta tacitamente racchiuse nei “luoghi comuni” di una comunità linguistica, più difficili da portare alla luce. Il volume indaga quindi quel continuum di fenomeni linguistici in cui i processi pragmatici di comprensione del significato implicito più ricorrono a conoscenze stereotipiche, a partire dagli slurs e dalle metafore, che possono rimandare a presupposizioni di carattere stereotipico, fino all’ironia e ai proverbi, il cui significato è totalmente implicito o evocato da immagini socialmente condivise.File | Dimensione | Formato | |
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