Il contributo esamina la pubblicistica femminile mirata alla preparazione matrimoniale attraverso l’analisi delle opere di Marianna Bondi Bettazzi (Firenze, 1866 – Torino, 1934), scrittrice e pedagogista, militante dell’Unione fra le Donne Cattoliche d’Italia (UDCI), attiva nel primo trentennio del Novecento. Poco frequentata dagli studi attuali, eppure importante per il ruolo che svolse nei coevi ambienti cattolico-liberali, Bondi Bettazzi fu autrice di una vasta produzione diretta alle giovani donne, che consta di libri pedagogico-ricreativi per signorine e di generi più prescrittivi, come i vademecum dichiaratamente rivolti alle spose. Oltre a costituire un efficace strumento per orientare i comportamenti, simili testi promuovono modelli femminili e maschili, con specifico riferimento ai rispettivi ruoli all’interno del nucleo familiare e della società. L’indagine linguistica che su tali opere viene condotta consente di individuare i meccanismi attraverso i quali avvengono i processi di modellizzazione e di cristallizzazione degli stereotipi di genere, definendone anche la dimensione formale, oltre quella sociale e culturale. In prospettiva più ampia, la disamina di simili testi permette, per la natura prescrittiva che li caratterizza, di evidenziare le costanti stilistiche e strutturali della letteratura di condotta, con specifico riferimento, nel caso qui esaminato, alla costruzione delle identità di genere e soprattutto alla trasmissione delle norme comportamentali a esse associate.
Costruire i ruoli di genere nell’Italia del primo Novecento. La lingua della manualistica coniugale di Marianna Bondi Bettazzi
Rita Fresu
2021-01-01
Abstract
Il contributo esamina la pubblicistica femminile mirata alla preparazione matrimoniale attraverso l’analisi delle opere di Marianna Bondi Bettazzi (Firenze, 1866 – Torino, 1934), scrittrice e pedagogista, militante dell’Unione fra le Donne Cattoliche d’Italia (UDCI), attiva nel primo trentennio del Novecento. Poco frequentata dagli studi attuali, eppure importante per il ruolo che svolse nei coevi ambienti cattolico-liberali, Bondi Bettazzi fu autrice di una vasta produzione diretta alle giovani donne, che consta di libri pedagogico-ricreativi per signorine e di generi più prescrittivi, come i vademecum dichiaratamente rivolti alle spose. Oltre a costituire un efficace strumento per orientare i comportamenti, simili testi promuovono modelli femminili e maschili, con specifico riferimento ai rispettivi ruoli all’interno del nucleo familiare e della società. L’indagine linguistica che su tali opere viene condotta consente di individuare i meccanismi attraverso i quali avvengono i processi di modellizzazione e di cristallizzazione degli stereotipi di genere, definendone anche la dimensione formale, oltre quella sociale e culturale. In prospettiva più ampia, la disamina di simili testi permette, per la natura prescrittiva che li caratterizza, di evidenziare le costanti stilistiche e strutturali della letteratura di condotta, con specifico riferimento, nel caso qui esaminato, alla costruzione delle identità di genere e soprattutto alla trasmissione delle norme comportamentali a esse associate.File | Dimensione | Formato | |
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