I concetti di accessibilità e di camminabilità urbana costituiscono i capisaldi delle politiche urbane per la città contemporanea, chiamata a adottare modelli di sviluppo sostenibili in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Tali concetti sono strettamente legati al paradigma di città sostenibile (vivibile, sana e inclusiva), fondata su un sistema di spazi pubblici di qualità e su una rete di servizi e infrastrutture, materiali e immateriali, capaci di rafforzare o costruire nuove relazioni di natura sociale, economica e ambientale. Si tratta dunque di riconoscere potenziali occasioni di connessione e permeabilità in ambienti urbani consolidati e molto spesso frammentati in quanto sviluppati sulla base di logiche del passato rispondenti principalmente alla domanda di accessibilità veicolare privata. La città sostenibile, quindi, apre a nuove prospettive di gestione e governo del territorio improntate alla rigenerazione del costruito esistente, che riconoscono al patrimonio immobiliare pubblico dismesso un ruolo strategico nella definizione di futuri scenari urbani. All’interno di questo quadro, la città di Cagliari rappresenta un interessante caso di studio in quanto caratterizzata dalla presenza di una serie di complessi pubblici dismessi, soprattutto di natura militare, che appaiono come vere e proprie ‘enclave’ nel tessuto urbano, condizionando, di fatto, la connettività e la camminabilità di intere porzioni di città. A partire dall’analisi di politiche e progetti orientati a reintrodurre tale patrimonio nella vita civile, il presente studio propone una metodologia per migliorare l’accessibilità urbana in una logica di rete flessibile, dove la ‘camminabilità’ possa diventare non soltanto momento di “scelta” possibile per un nuovo stile di vita ma, soprattutto, la base per una pianificazione orientata al modello della città dei 15 minuti.

Prospettive di camminabilità urbana. Il caso delle enclave militari nella città di Cagliari (Sardegna, Italia)

Balletto Ginevra
;
Mara Ladu
;
Milesi Alessandra
2021-01-01

Abstract

I concetti di accessibilità e di camminabilità urbana costituiscono i capisaldi delle politiche urbane per la città contemporanea, chiamata a adottare modelli di sviluppo sostenibili in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Tali concetti sono strettamente legati al paradigma di città sostenibile (vivibile, sana e inclusiva), fondata su un sistema di spazi pubblici di qualità e su una rete di servizi e infrastrutture, materiali e immateriali, capaci di rafforzare o costruire nuove relazioni di natura sociale, economica e ambientale. Si tratta dunque di riconoscere potenziali occasioni di connessione e permeabilità in ambienti urbani consolidati e molto spesso frammentati in quanto sviluppati sulla base di logiche del passato rispondenti principalmente alla domanda di accessibilità veicolare privata. La città sostenibile, quindi, apre a nuove prospettive di gestione e governo del territorio improntate alla rigenerazione del costruito esistente, che riconoscono al patrimonio immobiliare pubblico dismesso un ruolo strategico nella definizione di futuri scenari urbani. All’interno di questo quadro, la città di Cagliari rappresenta un interessante caso di studio in quanto caratterizzata dalla presenza di una serie di complessi pubblici dismessi, soprattutto di natura militare, che appaiono come vere e proprie ‘enclave’ nel tessuto urbano, condizionando, di fatto, la connettività e la camminabilità di intere porzioni di città. A partire dall’analisi di politiche e progetti orientati a reintrodurre tale patrimonio nella vita civile, il presente studio propone una metodologia per migliorare l’accessibilità urbana in una logica di rete flessibile, dove la ‘camminabilità’ possa diventare non soltanto momento di “scelta” possibile per un nuovo stile di vita ma, soprattutto, la base per una pianificazione orientata al modello della città dei 15 minuti.
2021
978-88-916-5082-5
Aree militari dismesse; Accessibilità; Città dei 15 minuti
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