L'alterazione del pathway di mTOR nella sclerosi tuberosa complessa (TCS) porta allo sbilanciamento tra eccitazione e inibizione con predisposizione allo sviluppo di crisi e deficit cognitivo;1 62% dei pazienti sviluppa una epilessia farmacoresistente, il doppio rispetto alla popolazione generale epilettica.2 Caso clinico: uomo, 24 anni affetto da TCS; crisi multifocali farmacoresistenti esordite a 6 mesi, caratterizzate da versione di sguardo e capo verso destra seguite da agitazione e aggressività, oppure brevi con dispercezione, sensazione di paura seguite da sonnolenza; in passato crisi atoniche e spasmi infantili. In terapia con Clobazam, Carbamazepina, Fenobarbital; precedentemente Vigabatrin, Valproato, Lamotrigina, Fenitoina, Lacosamide, Levetiracetam, Zonisamide, mai un netto miglioramento della frequenza delle crisi (33/mese). EEG intercritico: anomalie epilettiformi multifocali fronto-centrali destra e temporali sinistra. RM encefalo: lesioni caratteristiche in corteccia occipito-temporale sinista, circonvoluzione precentrale, lobo temporale, ventricolo laterale parete laterale cella media destra. Esclusa l’opzione chirurgica, a marzo us impianto di stimolatore vagale (2mA, pattern 30"on, 5'off, 250µs) con riduzione delle crisi (62%), miglioramento della vigilanza e qualità della vita (migliorata autonomia lavorativa). La stimolazione del nervo vago, seppur indicata come terza scelta nei pazienti con TCS,3 va sempre considerata quando la terapia chirurgica sia inattuabile o inefficace. Sebbene l’esatto meccanismo d’azione della VNS sia sconosciuto, è stata ipotizzata una correlazione con l’aumentata azione GABAergica,4 al contrario inibita dalle alterazioni del pathway di mTOR;3 tale meccanismo potrebbe essere correlato alla maggiore efficacia della VNS in questi pazienti rispetto ad altre forme di epilessia farmacoresistente,5 sia sul numero di crisi che sulla qualità della vita.
Stimolazione del nervo vago in paziente affetto da sclerosi tuberosa.
R. CoaPrimo
;D. Fonti;M. Figorilli;M. Puligheddu
2021-01-01
Abstract
L'alterazione del pathway di mTOR nella sclerosi tuberosa complessa (TCS) porta allo sbilanciamento tra eccitazione e inibizione con predisposizione allo sviluppo di crisi e deficit cognitivo;1 62% dei pazienti sviluppa una epilessia farmacoresistente, il doppio rispetto alla popolazione generale epilettica.2 Caso clinico: uomo, 24 anni affetto da TCS; crisi multifocali farmacoresistenti esordite a 6 mesi, caratterizzate da versione di sguardo e capo verso destra seguite da agitazione e aggressività, oppure brevi con dispercezione, sensazione di paura seguite da sonnolenza; in passato crisi atoniche e spasmi infantili. In terapia con Clobazam, Carbamazepina, Fenobarbital; precedentemente Vigabatrin, Valproato, Lamotrigina, Fenitoina, Lacosamide, Levetiracetam, Zonisamide, mai un netto miglioramento della frequenza delle crisi (33/mese). EEG intercritico: anomalie epilettiformi multifocali fronto-centrali destra e temporali sinistra. RM encefalo: lesioni caratteristiche in corteccia occipito-temporale sinista, circonvoluzione precentrale, lobo temporale, ventricolo laterale parete laterale cella media destra. Esclusa l’opzione chirurgica, a marzo us impianto di stimolatore vagale (2mA, pattern 30"on, 5'off, 250µs) con riduzione delle crisi (62%), miglioramento della vigilanza e qualità della vita (migliorata autonomia lavorativa). La stimolazione del nervo vago, seppur indicata come terza scelta nei pazienti con TCS,3 va sempre considerata quando la terapia chirurgica sia inattuabile o inefficace. Sebbene l’esatto meccanismo d’azione della VNS sia sconosciuto, è stata ipotizzata una correlazione con l’aumentata azione GABAergica,4 al contrario inibita dalle alterazioni del pathway di mTOR;3 tale meccanismo potrebbe essere correlato alla maggiore efficacia della VNS in questi pazienti rispetto ad altre forme di epilessia farmacoresistente,5 sia sul numero di crisi che sulla qualità della vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.