Il contributo presenta una prima lettura “femminile” del genere guida enogastronomica, mirata a enucleare le strategie formali attraverso cui viene restituita l’immagine della donna e degli stereotipi sociali e linguistici a essa associati in due esemplari, la Guida di Hans Barth (1921) e Osterie romane (1949). Dopo una rapida ricognizione delle guide dedicate alle osterie nel primo cinquantennio del Novecento, il richiamo a figure di vari àmbiti e alcuni riscontri linguistici intendono mostrare come l’interesse degli stranieri e dei viaggiatori per l’osteria romana e per il suo ambiente tipico fosse collegato alle esperienze diffuse dai viaggiatori e dagli artisti e letterati che avevano soggiornato a Roma, ma anche alla rappresentazione letteraria di questi ambienti prodotta dagli stessi autori italiani. L’analisi segue due direttrici: da un lato una disamina del materiale lessicale e retorico mediante il quale viene rappresentata (stereotipicamente) la figura femminile all’interno del genere guida; dall’altro un commento delle realizzazioni linguistiche attribuite a tali figure, con riferimento, nel caso qui esaminato, all’impiego della varietà romana.

Rubiconda, corpulenta e nerboruta: la rappresentazione (linguistica) dell'ostessa in una guida enogastronomica di primo Novecento

Rita Fresu
2022-01-01

Abstract

Il contributo presenta una prima lettura “femminile” del genere guida enogastronomica, mirata a enucleare le strategie formali attraverso cui viene restituita l’immagine della donna e degli stereotipi sociali e linguistici a essa associati in due esemplari, la Guida di Hans Barth (1921) e Osterie romane (1949). Dopo una rapida ricognizione delle guide dedicate alle osterie nel primo cinquantennio del Novecento, il richiamo a figure di vari àmbiti e alcuni riscontri linguistici intendono mostrare come l’interesse degli stranieri e dei viaggiatori per l’osteria romana e per il suo ambiente tipico fosse collegato alle esperienze diffuse dai viaggiatori e dagli artisti e letterati che avevano soggiornato a Roma, ma anche alla rappresentazione letteraria di questi ambienti prodotta dagli stessi autori italiani. L’analisi segue due direttrici: da un lato una disamina del materiale lessicale e retorico mediante il quale viene rappresentata (stereotipicamente) la figura femminile all’interno del genere guida; dall’altro un commento delle realizzazioni linguistiche attribuite a tali figure, con riferimento, nel caso qui esaminato, all’impiego della varietà romana.
2022
9788833655017
linguistica italiana; storia della lingua italiana; sociolinguistica; lessicografia; guida turistica; lingua e genere; stereotipi; osteria
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