Lo studio individua nell'uso dell’analogia di ambito tecnico-scientifico la figura retorica più diffusa in quegli scritti di Marinetti che si inscrivono nella tendenza a rappresentare la materia da un punto di vista empirico e scientifico, presente nella tradizione letteraria e artistica italiana dal Quattrocento fino alla contemporaneità. L’analisi delle opere teoriche e letterarie di Marinetti mostra la finalità ascritta all’analogia, e già dichiarata nel Manifesto tecnico del Futurismo, di instaurare con la materia un rapporto che superi, insieme, le manchevolezze degli scienziati e l’approccio narcisistico dei letterati. L’obiettivo è quello di dar voce alla materia e riconoscerne la “psicologia” come soggetto e non oggetto determinato dalla relazione dell’uomo con essa: secondo quanto farà nel Poema non umano dei tecnicismi. Contestualmente al confronto con l’uso dell’analogia presente in altri autori dei primi decenni del Novecento italiano: da d'Annunzio a Pirandello a Savinio, per soddisfare l’argomento del convegno (nei cui Atti compare l’articolo): Shades of Futurism Futurismo in ombra, si allarga l’analisi ad un esempio regionale ben caratterizzato, in quanto sardo, perché l'autore, Eugenio Caracciolo, fa la celebrazione delle miniere dell'iglesiente, ovvero di uno dei poli industriali allora tecnologicamente più avanzato d’Italia e d’Europa, dando anch’egli voce alla materia mediante una specialistica conoscenza geologica, chimica, archeologica dell’habitat descritto, e grazie alla competenza tecnica delle fasi di lavorazione dei materiali, espressa con catene analogiche, secondo il dictat futurista.

L'analogia tecnico-scientifica nella scrittura futurista. Eugenio Caracciolo, Il poema del tecnicismo del Basso Sulcis parole in libertà futuriste

CALTAGIRONE, GIOVANNA
2011-01-01

Abstract

Lo studio individua nell'uso dell’analogia di ambito tecnico-scientifico la figura retorica più diffusa in quegli scritti di Marinetti che si inscrivono nella tendenza a rappresentare la materia da un punto di vista empirico e scientifico, presente nella tradizione letteraria e artistica italiana dal Quattrocento fino alla contemporaneità. L’analisi delle opere teoriche e letterarie di Marinetti mostra la finalità ascritta all’analogia, e già dichiarata nel Manifesto tecnico del Futurismo, di instaurare con la materia un rapporto che superi, insieme, le manchevolezze degli scienziati e l’approccio narcisistico dei letterati. L’obiettivo è quello di dar voce alla materia e riconoscerne la “psicologia” come soggetto e non oggetto determinato dalla relazione dell’uomo con essa: secondo quanto farà nel Poema non umano dei tecnicismi. Contestualmente al confronto con l’uso dell’analogia presente in altri autori dei primi decenni del Novecento italiano: da d'Annunzio a Pirandello a Savinio, per soddisfare l’argomento del convegno (nei cui Atti compare l’articolo): Shades of Futurism Futurismo in ombra, si allarga l’analisi ad un esempio regionale ben caratterizzato, in quanto sardo, perché l'autore, Eugenio Caracciolo, fa la celebrazione delle miniere dell'iglesiente, ovvero di uno dei poli industriali allora tecnologicamente più avanzato d’Italia e d’Europa, dando anch’egli voce alla materia mediante una specialistica conoscenza geologica, chimica, archeologica dell’habitat descritto, e grazie alla competenza tecnica delle fasi di lavorazione dei materiali, espressa con catene analogiche, secondo il dictat futurista.
2011
9788882128210
LETTERATURA; ITALIANA; AVANGUARDIE 900
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