L’ingestione di stuzzicadenti è un evento relativamente raro, ma potenzialmente mortale (l’incidenza di lesioni da ingestione è stimata in 3,6 casi ogni 100.000 persone/anno), potendo causare una varietà di lesioni incluse perforazione, ostruzione ed emorragia. Sono state descritte complicanze settiche (es. ascessi), anche correlate alla migrazione dello stuzzicadenti al di fuori del tubo digerente. I siti di perforazione più frequenti sono le aree interessate da un fisiologico restringimento, come gli sfinteri, le angolazioni e le zone di transizione tra i tratti intestinali mobili intraperitoneali e quelli fissi retroperitoneali. La diagnosi è spesso difficile a causa del fatto che il paziente spesso non ricorda l’evento. I sintomi iniziano mediamente dopo 6 giorni dall’ingestione e la diagnosi non è immediata, essendo posta in sede intraoperatoria nel 62% dei casi vuoi per la scarsa sensibilità delle metodiche di indagine che richiede un’esplorazione chirurgica vuoi per l’esordio impetuoso con indicazione chirurgica in urgenza o emergenza. La mortalità a seguito di perforazione è circa del 9,6%. CASE REPORT: nel mese di agosto veniva ritrovato il cadavere di un uomo riverso sul pavimento della sua camera da letto e in fase di trasformazione enfisematosa-cromatica. Il sopralluogo consentiva di escludere ipotesi di maleficio. Circa 5 giorni prima a causa di un dolore addominale in fossa iliaca dx si era recato presso il locale PS. Dalla documentazione clinica emergeva uno sfumato quadro di addominalgia associato a diarrea e febbre con debole positività alla manovra di Blumberg. Una TC addome indicava un ispessimento edematoso dell’ultimo tratto ileale e del fondo ciecale con imbibizione dell’adipe periviscerale, escludendo il sospetto clinico di appendicite. L’uomo rifiutava ulteriori accertamenti e si autodimetteva. Durante l’autopsia si constatava la presenza di una perforazione nel versante antero-laterale del cieco, a circa 1cm dalla valvola ileo-ciecale, a mezzo di uno stuzzicadenti integro e aggettante in cavità addominale per circa la metà della sua lunghezza. CONCLUSIONE: L’exitus a seguito di perforazione intestinale da stuzzicadenti è un evento raro, (solo 13 casi in letteratura) ma dev’essere tenuto in considerazione nei casi di sospetta perforazione di ndd. La visione diretta delle immagini TC risulta fondamentale nel guidare l’autopsia anche in assenza di un elemento anamnestico noto.

Case report di una perforazione intestinale fatale per mezzo di stuzzicadenti

Faedda E.;Casu D.;Durastante C.;Ciccu C.;Chighine A.;Nioi M.
2022-01-01

Abstract

L’ingestione di stuzzicadenti è un evento relativamente raro, ma potenzialmente mortale (l’incidenza di lesioni da ingestione è stimata in 3,6 casi ogni 100.000 persone/anno), potendo causare una varietà di lesioni incluse perforazione, ostruzione ed emorragia. Sono state descritte complicanze settiche (es. ascessi), anche correlate alla migrazione dello stuzzicadenti al di fuori del tubo digerente. I siti di perforazione più frequenti sono le aree interessate da un fisiologico restringimento, come gli sfinteri, le angolazioni e le zone di transizione tra i tratti intestinali mobili intraperitoneali e quelli fissi retroperitoneali. La diagnosi è spesso difficile a causa del fatto che il paziente spesso non ricorda l’evento. I sintomi iniziano mediamente dopo 6 giorni dall’ingestione e la diagnosi non è immediata, essendo posta in sede intraoperatoria nel 62% dei casi vuoi per la scarsa sensibilità delle metodiche di indagine che richiede un’esplorazione chirurgica vuoi per l’esordio impetuoso con indicazione chirurgica in urgenza o emergenza. La mortalità a seguito di perforazione è circa del 9,6%. CASE REPORT: nel mese di agosto veniva ritrovato il cadavere di un uomo riverso sul pavimento della sua camera da letto e in fase di trasformazione enfisematosa-cromatica. Il sopralluogo consentiva di escludere ipotesi di maleficio. Circa 5 giorni prima a causa di un dolore addominale in fossa iliaca dx si era recato presso il locale PS. Dalla documentazione clinica emergeva uno sfumato quadro di addominalgia associato a diarrea e febbre con debole positività alla manovra di Blumberg. Una TC addome indicava un ispessimento edematoso dell’ultimo tratto ileale e del fondo ciecale con imbibizione dell’adipe periviscerale, escludendo il sospetto clinico di appendicite. L’uomo rifiutava ulteriori accertamenti e si autodimetteva. Durante l’autopsia si constatava la presenza di una perforazione nel versante antero-laterale del cieco, a circa 1cm dalla valvola ileo-ciecale, a mezzo di uno stuzzicadenti integro e aggettante in cavità addominale per circa la metà della sua lunghezza. CONCLUSIONE: L’exitus a seguito di perforazione intestinale da stuzzicadenti è un evento raro, (solo 13 casi in letteratura) ma dev’essere tenuto in considerazione nei casi di sospetta perforazione di ndd. La visione diretta delle immagini TC risulta fondamentale nel guidare l’autopsia anche in assenza di un elemento anamnestico noto.
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