Questo studio analizza il linguaggio pubblicitario dei commercial italiani di alcune compagnie di telefonia e telecomunicazioni presenti in Italia (Telecom Alice, Fastweb, Tre, Wind Infostrada, Vodafone Omnitel, Tele2). I commercial o spot (Eugeni 2010: 265) possono essere considerati veri e propri testi «narrativi» con strategie comunicative e un linguaggio artistico che «è alla base della modellizzazione dei processi dinamici della lingua» (Lotman 1980: 20); gli spot risultano, infatti, interessanti in quanto permettono di evidenziare gli effetti della globalizzazione (Bauman 2001: 4) sul metalinguaggio pubblicitario e delle sue inevitabili ricadute sulle dinamiche linguistiche dell’italiano standard. Il prestigio dell’angloamericano nella lingua speciale dell’informatica ha favorito la mutuazione di una moltitudine di espressioni in lingua italiana che sono ormai d’uso corrente anche al di fuori del lessico specifico. Quest’interferenza linguistica ha permesso la creazione di alcuni tecnicismi che hanno subito un processo di acclimatamento e integrazione (Bombi 2009: 210). Casi ben noti sono quelli dei calchi semantici (Dardano e Trifone 1995: 639) come «scaricare, prendere la linea, installarsi, andare in rete/su Internet , sito o essere in contatto». Vi sono casi di calchi traduzione (Ibidem) come «costi di attivazione» mentre il termine «navigare» è sia calco semantico-concettuale sia calco sintattico in quanto viene utilizzato, talvolta, come verbo transitivo. Interessante è la presenza del prestito integrato «chattare» e dei prestiti non adattati (Graffi e Scalise 2002: 155) quali «mail, Messenger, Community, Internet, Internet key, Flat, computer o click», talvolta si ricorre, anche, agli acronimi inglesi come «Pc e Adsl». Bisogna sottolineare, però, che «la facilità con cui gli angloamericanismi si inseriscono nella tradizione italiana si correla spesso con la loro natura di anglolatinismi, voci che l’inglese ha attinto e continua ad attingere al mondo latino» (Bombi 2009: 38). Le tendenze della globalizzazione hanno effetti visibili anche negli aspetti socio-psicologici che emergono da alcune figure retoriche ricorrenti nei commercial come metafore, personificazioni, metonimie, iperboli e similitudini. È emerso che le metafore utilizzate sono linguistiche (Jakobson 1966: 25) e concettuali (Lakoff e Johnson 1998: 21-23 e Lakoff 2009: 299). Il primo tipo è rappresentato, ad esempio, da «andare in rete/su Internet»; il secondo tipo si riferisce a concetti come «Il tempo è denaro» (Ibidem: 22), «le attività, gli eventi, gli stati, le idee e le emozioni sono oggetti» (Ibidem: 51), «gli oggetti fisici sono esseri umani» (Ibidem: 53) e «le attività, gli stati e gli eventi sono contenitori» (Ibidem: 49). In questa ricerca si è tentato di far luce anche sugli espedienti sintattici (Arcangeli 2008: 25) e sulle strategie discorsive applicate al testo, quali l’uso dell’ironia e della parodia (Genette 1997: 19), e si è scelto un approccio a metà tra strutturalista e cognitivo (Gaeta e Luraghi 2003: 17). Inoltre, è stato rilevato, attraverso l’ausilio di schemi onomasiologici e semasiologici (Dirven e Verspoor 1998: 45), che la pubblicità suggerisce essenzialmente alcuni «frame profondi che strutturano il nostro sistema morale» (Lakoff 2008: 18) o «elementi che incarnano e condensano un sistema di valori » (Floch 1992: 31). Se ogni oggetto del mondo può diventare un «mito» attraverso un processo di approvazione da parte della società (Barthes 1974: 191) allora il linguaggio pubblicitario «offrirà un’immagine non falsata della nostra civiltà e dell’antropologia dell’uomo di oggi» (Di Sparti 1975: 24) proponendo un sistema di valori quali: «il concetto di proprietà privata, il dono, il villaggio globale, la privacy, la memoria come oggetto concreto, il lavoro come valore, il mito della tecnologia e la stereotipizzazione del corpo, in particolare quello femminile». Il linguaggio pubblicitario, col produrre l’identificazione dello spettatore con i personaggi rappresentati (Manetti 2006: 30), ha assunto «la fisionomia di un linguaggio sovranazionale che ha contribuito in modo determinante a diffondere modelli socioculturali volti a omogeneizzare contesti geografici e culturali diversificati» (Capozzi 2008: 106) e ha giocato un ruolo di prim’ordine nelle dinamiche culturali della globalizzazione.

Dinamiche linguistiche nel metalinguaggio pubblicitario dell’italiano standard: spot televisivi delle compagnie telefoniche

Albano M
Primo
Investigation
2010-01-01

Abstract

Questo studio analizza il linguaggio pubblicitario dei commercial italiani di alcune compagnie di telefonia e telecomunicazioni presenti in Italia (Telecom Alice, Fastweb, Tre, Wind Infostrada, Vodafone Omnitel, Tele2). I commercial o spot (Eugeni 2010: 265) possono essere considerati veri e propri testi «narrativi» con strategie comunicative e un linguaggio artistico che «è alla base della modellizzazione dei processi dinamici della lingua» (Lotman 1980: 20); gli spot risultano, infatti, interessanti in quanto permettono di evidenziare gli effetti della globalizzazione (Bauman 2001: 4) sul metalinguaggio pubblicitario e delle sue inevitabili ricadute sulle dinamiche linguistiche dell’italiano standard. Il prestigio dell’angloamericano nella lingua speciale dell’informatica ha favorito la mutuazione di una moltitudine di espressioni in lingua italiana che sono ormai d’uso corrente anche al di fuori del lessico specifico. Quest’interferenza linguistica ha permesso la creazione di alcuni tecnicismi che hanno subito un processo di acclimatamento e integrazione (Bombi 2009: 210). Casi ben noti sono quelli dei calchi semantici (Dardano e Trifone 1995: 639) come «scaricare, prendere la linea, installarsi, andare in rete/su Internet , sito o essere in contatto». Vi sono casi di calchi traduzione (Ibidem) come «costi di attivazione» mentre il termine «navigare» è sia calco semantico-concettuale sia calco sintattico in quanto viene utilizzato, talvolta, come verbo transitivo. Interessante è la presenza del prestito integrato «chattare» e dei prestiti non adattati (Graffi e Scalise 2002: 155) quali «mail, Messenger, Community, Internet, Internet key, Flat, computer o click», talvolta si ricorre, anche, agli acronimi inglesi come «Pc e Adsl». Bisogna sottolineare, però, che «la facilità con cui gli angloamericanismi si inseriscono nella tradizione italiana si correla spesso con la loro natura di anglolatinismi, voci che l’inglese ha attinto e continua ad attingere al mondo latino» (Bombi 2009: 38). Le tendenze della globalizzazione hanno effetti visibili anche negli aspetti socio-psicologici che emergono da alcune figure retoriche ricorrenti nei commercial come metafore, personificazioni, metonimie, iperboli e similitudini. È emerso che le metafore utilizzate sono linguistiche (Jakobson 1966: 25) e concettuali (Lakoff e Johnson 1998: 21-23 e Lakoff 2009: 299). Il primo tipo è rappresentato, ad esempio, da «andare in rete/su Internet»; il secondo tipo si riferisce a concetti come «Il tempo è denaro» (Ibidem: 22), «le attività, gli eventi, gli stati, le idee e le emozioni sono oggetti» (Ibidem: 51), «gli oggetti fisici sono esseri umani» (Ibidem: 53) e «le attività, gli stati e gli eventi sono contenitori» (Ibidem: 49). In questa ricerca si è tentato di far luce anche sugli espedienti sintattici (Arcangeli 2008: 25) e sulle strategie discorsive applicate al testo, quali l’uso dell’ironia e della parodia (Genette 1997: 19), e si è scelto un approccio a metà tra strutturalista e cognitivo (Gaeta e Luraghi 2003: 17). Inoltre, è stato rilevato, attraverso l’ausilio di schemi onomasiologici e semasiologici (Dirven e Verspoor 1998: 45), che la pubblicità suggerisce essenzialmente alcuni «frame profondi che strutturano il nostro sistema morale» (Lakoff 2008: 18) o «elementi che incarnano e condensano un sistema di valori » (Floch 1992: 31). Se ogni oggetto del mondo può diventare un «mito» attraverso un processo di approvazione da parte della società (Barthes 1974: 191) allora il linguaggio pubblicitario «offrirà un’immagine non falsata della nostra civiltà e dell’antropologia dell’uomo di oggi» (Di Sparti 1975: 24) proponendo un sistema di valori quali: «il concetto di proprietà privata, il dono, il villaggio globale, la privacy, la memoria come oggetto concreto, il lavoro come valore, il mito della tecnologia e la stereotipizzazione del corpo, in particolare quello femminile». Il linguaggio pubblicitario, col produrre l’identificazione dello spettatore con i personaggi rappresentati (Manetti 2006: 30), ha assunto «la fisionomia di un linguaggio sovranazionale che ha contribuito in modo determinante a diffondere modelli socioculturali volti a omogeneizzare contesti geografici e culturali diversificati» (Capozzi 2008: 106) e ha giocato un ruolo di prim’ordine nelle dinamiche culturali della globalizzazione.
2010
978-3-927226-53-1
Sprachlichen Dynamiken in der Werbemetasprache des Standarditalienischs: Werbespots der Telefongesellschaften Schlüsselwörter: Globalisierung, Konzept Metapher, Werbung, Text, Entlehnungen, Lehnwort, Standarditalienisch, Redestrategie, Metasprache Diese Studie analysiert die Werbesprache von den anwesenden in Italien italienischen Werbespots von den Telefon und Fernmelde Gesellschaften (Telecom Alice, Fastweb, Tre, Wind, Infostrada, Vodafone Omnitel, Tele 2). Die Werbespots (Eugeni 2010: 265) können «narrativen Texten mit kommunikativen Strategien und einer künstlichen Sprache, die die Grundlage vom Modell der dynamischen Prozesse der Sprache ist» (Lotman 1980: 20). Die Werbespots sind nämlich interessant, weil sie die Wirkungen der Globalisierung (Bauman 2001: 4) über die Werbemetasprache und die Auswirkungen über die sprachlichen Dynamiken des Standarditalienisches zeigen. Das Ansehen der angloamerikanischen Sprache in der italienischen Informatiksprache hat die Aufnahme von vielen schon in den allgemeinen Sprachgebrauch eingedrungenen Wörtern untergestützt. Diese sprachliche Interferenz hat das Erfinden von einigen Fachausdrücken, die einem Prozess von «Akklimatisierung» und Integration unterzogen werden (Bombi 2009: 210). Die bekannten Zufälle sind die Lehnbedeutungen (Dardano und Trifone 1995: 639) wie «scaricare, prendere la linea, installarsi, andare in rete/su Internet, sito oder essere in contatto». Es gibt auch die Übersetzungen-Entlehnungen wie «costi di attivazione» und das Wort «navigare» ist sowohl eine Lehnbedeutung - konzeptuelle Entlehnung als auch eine syntaktische Entlehnung, weil es als einen transitiven Verb benutzt wird. Interessant ist das integrierte Lehnwort «chattare» und die nicht angepassten Lehnwörter (Graffi und Scalise 2002: 155) «mail, Messenger, Community, Internet, Internet key, Flat, computer oder click». Manchmal benutzt man die englischen Akronyme «Pc» und «Adsl». Aber man muss unterstreichen, dass die angloamerikanischen Wörter setzten an dem Italienisch leicht an, weil sie anglolateinischen Wörter sind, das heiβt, Stichwörter, die von der lateinischen Welt herkommen (Bombi 2009: 38). Die Globalisierung hat sichtliche Wirkungen auch in den sozio-psychologischen Aspekten, die von den wiederkehrenden in Werbespots rhetorischen Figuren, wie zum Beispiel Metapher, Personifizierungen, Metonymien, Hyperbelen und Gleichnis, herauskommen. Es ist nötig zu unterstreichen, dass die verwendeten Metapher linguistisch (Jakobson 1966:25) und Konzeptmetapher (Lakoff und Johnson 1998: 21-23 und Lakoff 2009: 299) sind. Eine linguistische Metapher ist zum Beispiel «andare in rete/su Internet»; die Konzeptmetapher beziehen sich auf die Begriffe wie zum Beispiel «Zeit ist Geld» (Ibidem: 22), «die Tätigkeiten, die Ereignisse, die Zustände, die Ideen und die Gefühle sind Dinge» (Ibidem: 51), «die Dinge sind Menschen» (Ibidem: 53) und «die Tätigkeiten, die Zustände und die Ereignisse sind Behälter» (Ibidem: 49). In dieser Untersuchung versucht man Licht in die syntaktischen Mitteln (Arcangeli 2008: 25) und in die auf den Text angewandten Redestrategie, wie die Ironie und die Parodie (Genette 1997: 19) zu bringen. Man hat einen halb strukturalistischen und halb kognitiven Ansatz (Gaeta und Luraghi 2003: 17) gewählt. Auβerdem hat man mit der Hilfe von den onomasiologischen und semasiologischen Schemas (Dirven und Verspoor 1998: 45) erhoben, dass die Werbung «die die unsere moralischen Angewohnheiten strukturierenden tiefen frame» (Lakoff 2008: 18) zeigt oder sie «die Elemente, die ein Wertsystem verkörpern und zusammenfassen» (Floch 1992: 31) beweist. Jedes Ding der Welt kann einen Mythos durch die Zustimmung der Gesellschaft werden (Barthes 1974: 191) und die Werbesprache «kann eine wahre Darstellung unserer Gesellschaft und der Anthropologie des zeitgenössischen Mensches vorschlagen» (Di Sparti 1975: 24) und sie kann auch ein Wertsystem wie «den Begriff des Privateigentums, die Gabe, das globale Dorf, die Privatsphäre, das Gedächtnis als konkreter Gegenstand, die Arbeit als Wert, der Mythos des Technologie und das Stereotyp des Körpers, besonders der weiblichen Körper» vorschlagen. Die Werbesprache produziert die Identifikation des Zuschauers den dargestellten Figuren (Manetti 2006: 30) und sie nimmt «die Physiognomie einer übernationalen Sprache, die dazu beigetragen hat, soziokulturelle Modelle zu verbreiten. Diese sind zugewendet, die verschiedenen geographischen und kulturellen Umfelde zu homogenisieren» an (Capozzi 2008: 106). Derart hat die Werbesprache eine führende Rolle in den kulturellen Dynamiken der Globalisierung. Bibliographie Arcangeli M., Il linguaggio pubblicitario. Carocci, Roma 2008 Barthes R., Miti d’oggi. Einaudi, Torino 1974 (Übersetzung von Barthes R., Mythologies. Éditions du Seuil, Paris 1957) Bauman Z., Dentro la globalizzazione: le conseguenze sulle persone. Laterza, Bari 2001 (Übersetzung von Bauman Z., Globalization. The Human Consequences. Polity Press-Blackwell Publishers Ltd., Cambridge-Oxford 1998) Bombi R., La linguistica del contatto. Il Calamo, Roma 2009 Capozzi M. R., La comunicazione pubblicitaria. FrancoAngeli, Milano 2008 Dardano M. und Trifone P., Grammatica italiana con nozioni di linguistica. Zanichelli, Bologna 1995 Dirven R. und Verspoor M., Cognitive exploration of language and linguistics. Benjamins Amsterdam/Philadelphia, Amsterdam-Philadelphia 1998 Di Sparti A., Linguaggio pubblicitario: analisi linguistica di un corpus pubblicitario di sigarette americane. Quaderni del circolo semiologico siciliano, Palermo 1975 Eugeni R., Semiotica dei media: le forme dell’esperienza. Carocci, Roma 2010 Floch J. M., Semiotica, marketing e comunicazione. FrancoAngeli, Milano 1992 (Übersetzung von Floch J. M., Sémiotique, marketing et communication. Sous les signes, les stratégies. Presses Universitaires de France, Paris 1990) Gaeta L. und Luraghi S., Introduzione alla linguistica cognitiva. Carocci, Roma, 2003 Genette G., Palinsesti: la letteratura al secondo grado. Einaudi, Torino 1997 (Übersetzung von Genette G., Palimpsestes: la littérature au second degré. Éditions du Seuil, Paris 1982) Graffi G. und Scalise S., Le lingue e il linguaggio: introduzione alla linguistica. Il Mulino, Bologna 2003 Jakobson R., Saggi di linguistica generale. Feltrinelli, Milano 1966 (Übersetzung von di Jakobson R., Essais de linguistique générale. Minuit, Paris, 1963). Lakoff G., Pensiero politico e scienza della mente. Mondadori, Milano 2009 (Übersetzung von Lakoff G.,The political mind. Viking Penguin, New York 2008) Lakoff G., La libertà di chi?. Codice, Torino 2008 (Übersetzung von Lakoff G., Whose Freedom? The battle over America’s most important idea. Picador, New York 2006) Lakoff G. und Johnson M., Metafora e vita quotidiana. Bompiani, Milano 1998 (Übersetzung von Lakoff G. und Johnson M., Metaphors we live by. University of Chicago Press, Chicago, Illinois, USA 1980) Lotman J. M., Testo e contesto. Semiotica dell’arte e della cultura. Laterza, Bari 1980 Manetti, G., Specchio delle mie brame: dodici anni di spot televisivi. ETS, Pisa 2006
pubblicità
semantica cognitiva
metalinguaggio
italiano standard
calco
prestito
analisi del discorso
metafora
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/338077
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact