L’articolo affronta il tema dell’abitare i territori a rischio idrogeologico e propone nuovi approcci di progetto che si basano su un concetto di sostenibilità fondata sul riciclo dei materiali e l’utilizzo delle risorse locali. Il titolo “Abitare l’invisibile” si riferisce alla necessità di progettare con la coscienza del rischio, e con la previsione delle sue dinamiche. Il villaggio sardo ha affrontato la questione sin dal suo posizionamento, controllando il rischio proveniente dall’intermittenza idrica dei corsi d’acqua e prestando attenzione a una serie di scelte costruttive. Le trasformazioni del rurale nel periodo moderno, se da un lato hanno portato alle razionalizzazioni dell’agro, dall’altro hanno sancito la rottura dei rapporti tra il villaggio e un modello sostenibile di dialogo con l’emergenza idrica, generando gravi scenari di disastro in termini di inondabilità, desertificazione e siccità, portando a interrogarsi sui temi della minimizzazione del consumo di suolo e della reversibilità dell’intervento. La ricerca individua nello studio delle tecniche tradizionali di gestione dell’acqua un quadro di principi che il progetto contemporaneo deve osservare, fondandosi sul concetto di tollerare il rischio; si basa pertanto su un metodo induttivo che procede attraverso una serie di test sui territori a rischio, riflettendo su casi critici di rilievo nazionale nel territorio sardo. Si propone in questo articolo il caso studio di Terralba, colpito nel 2013 da una grave alluvione che ha recato gravi danni agli edifici del margine nord del centro urbano. L’obiettivo della ricerca è quello di fornire delle linee guida per il progetto nei territori soggetti al rischio, attraverso soluzioni di basso impatto ambientale e bassi costi economici, con l’intenzione di spostare l’interesse della disciplina verso i temi di una tecnologia/ ecologia per la costruzione di spazi di qualità, svincolando i progetti delle aree a rischio da una sola dimensione di protezione e mitigazione.
Abitare l'invisibile. Nuovi approcci sostenibili al progetto dei territori a rischio
Francesco Marras
2017-01-01
Abstract
L’articolo affronta il tema dell’abitare i territori a rischio idrogeologico e propone nuovi approcci di progetto che si basano su un concetto di sostenibilità fondata sul riciclo dei materiali e l’utilizzo delle risorse locali. Il titolo “Abitare l’invisibile” si riferisce alla necessità di progettare con la coscienza del rischio, e con la previsione delle sue dinamiche. Il villaggio sardo ha affrontato la questione sin dal suo posizionamento, controllando il rischio proveniente dall’intermittenza idrica dei corsi d’acqua e prestando attenzione a una serie di scelte costruttive. Le trasformazioni del rurale nel periodo moderno, se da un lato hanno portato alle razionalizzazioni dell’agro, dall’altro hanno sancito la rottura dei rapporti tra il villaggio e un modello sostenibile di dialogo con l’emergenza idrica, generando gravi scenari di disastro in termini di inondabilità, desertificazione e siccità, portando a interrogarsi sui temi della minimizzazione del consumo di suolo e della reversibilità dell’intervento. La ricerca individua nello studio delle tecniche tradizionali di gestione dell’acqua un quadro di principi che il progetto contemporaneo deve osservare, fondandosi sul concetto di tollerare il rischio; si basa pertanto su un metodo induttivo che procede attraverso una serie di test sui territori a rischio, riflettendo su casi critici di rilievo nazionale nel territorio sardo. Si propone in questo articolo il caso studio di Terralba, colpito nel 2013 da una grave alluvione che ha recato gravi danni agli edifici del margine nord del centro urbano. L’obiettivo della ricerca è quello di fornire delle linee guida per il progetto nei territori soggetti al rischio, attraverso soluzioni di basso impatto ambientale e bassi costi economici, con l’intenzione di spostare l’interesse della disciplina verso i temi di una tecnologia/ ecologia per la costruzione di spazi di qualità, svincolando i progetti delle aree a rischio da una sola dimensione di protezione e mitigazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.