Il saggio mira a indagare il caso di Stop al panico!, il primo singolo dell’Isola Posse All Star, ossia di quel gruppo di pionieri dell’hip-hop italiano che, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, si raccolse attorno al centro sociale Isola Nel Kantiere di Bologna. Formata inizialmente da Dee Mo, Gopher D (di Sangue Misto e Sud Sound System), Deda (Sangue Misto e Merda & Melma) e Treble, l’Isola Posse All Star si arricchì nel 1991 dei contributi di Neffa (Sangue Misto) e Papa Ricky. Si creò così un supergruppo che aveva come propria base Bologna e la sua scena nel periodo della fine del Partito Comunista Italiano, della Prima Guerra del Golfo e degli attentati della Uno Bianca. I centri sociali reagirono a questa ondata di insicurezza incidendo il singolo “Stop war/Stop al panico!”, per il quale venne girato anche un video dai collettivi presenti all’interno dell’Isola Nel Kantiere (in particolare dal Collettivo Immagine Azione). Il gruppo, tuttavia, poté beneficiare anche di due importanti passaggi televisivi nella trasmissione Avanzi! di Rai Tre nel 1991 e nel 1992. Nel primo caso, propose proprio Stop al panico!, creando un ideale ponte tra il contesto radicale bolognese e quello generalista e istituzionalizzato della Rai. Il saggio si propone di analizzare proprio lo scarto presente tra dimensione underground della produzione simbolica all’interno dei movimenti sociali bolognesi e quella ufficiale della televisione di stato – anche se in un programma “di sperimentazione” come Avanzi!. Inoltre, sempre concentrandoci sul caso di Stop al panico!, osserveremo come la canzone e il video siano diventati un oggetto di culto su aggregatori come Vimeo e YouTube, in funzione delle dinamiche di “rimediazione” che il digitale implica.

“Stop al panico” (Isola Posse All Stars, 1991). Tra media radicali, televisione e piattaforme digitali

Diego Cavallotti
2023-01-01

Abstract

Il saggio mira a indagare il caso di Stop al panico!, il primo singolo dell’Isola Posse All Star, ossia di quel gruppo di pionieri dell’hip-hop italiano che, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, si raccolse attorno al centro sociale Isola Nel Kantiere di Bologna. Formata inizialmente da Dee Mo, Gopher D (di Sangue Misto e Sud Sound System), Deda (Sangue Misto e Merda & Melma) e Treble, l’Isola Posse All Star si arricchì nel 1991 dei contributi di Neffa (Sangue Misto) e Papa Ricky. Si creò così un supergruppo che aveva come propria base Bologna e la sua scena nel periodo della fine del Partito Comunista Italiano, della Prima Guerra del Golfo e degli attentati della Uno Bianca. I centri sociali reagirono a questa ondata di insicurezza incidendo il singolo “Stop war/Stop al panico!”, per il quale venne girato anche un video dai collettivi presenti all’interno dell’Isola Nel Kantiere (in particolare dal Collettivo Immagine Azione). Il gruppo, tuttavia, poté beneficiare anche di due importanti passaggi televisivi nella trasmissione Avanzi! di Rai Tre nel 1991 e nel 1992. Nel primo caso, propose proprio Stop al panico!, creando un ideale ponte tra il contesto radicale bolognese e quello generalista e istituzionalizzato della Rai. Il saggio si propone di analizzare proprio lo scarto presente tra dimensione underground della produzione simbolica all’interno dei movimenti sociali bolognesi e quella ufficiale della televisione di stato – anche se in un programma “di sperimentazione” come Avanzi!. Inoltre, sempre concentrandoci sul caso di Stop al panico!, osserveremo come la canzone e il video siano diventati un oggetto di culto su aggregatori come Vimeo e YouTube, in funzione delle dinamiche di “rimediazione” che il digitale implica.
2023
978-88-9374-055-5
Hip Hop; Videoclip; Video; Media Digitali; Televisione
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