I dati presentati in questo articolo sono correlati a quelli raccolti nel corso delle ricerche condotte nel contesto penitenziario italiano, contesto al cui interno l’aumento di detenuti stranieri determina una graduale trasformazione in una realtà pluriculturale di modo che tale realtà può essere studiata quale microcosmo esemplificativo delle principali dinamiche identitarie e interrelazionali di comunicazione interculturale. I risultati esposti sono estratti da un’analisi qualitativa sulla tipologia delle interazioni nativi - non nativi, sulla natura e le modalità degli interventi di mediazione – negoziazione di significato rappresentata dalle interviste. Si mostrerà come il modello elaborato per la formazione in italiano L2 e italiano lingua veicolare, già sperimentato nell’ambito del progetto DEPORT riguardante la detenzione, possa essere esteso anche al di fuori del carcere, a tutti i docenti/tutor/mediatori che svolgono le loro attività in contesti fortemente connotati dalla presenza di migranti e caratterizzati dalla disomogeneità di livelli di competenze linguistiche, di L1, di culture di provenienza, di età, di abilità comunicative dei destinatari.
Comunicazione interculturale ed educazione linguistica nel contesto penitenziario italiano
GROSSO G
2016-01-01
Abstract
I dati presentati in questo articolo sono correlati a quelli raccolti nel corso delle ricerche condotte nel contesto penitenziario italiano, contesto al cui interno l’aumento di detenuti stranieri determina una graduale trasformazione in una realtà pluriculturale di modo che tale realtà può essere studiata quale microcosmo esemplificativo delle principali dinamiche identitarie e interrelazionali di comunicazione interculturale. I risultati esposti sono estratti da un’analisi qualitativa sulla tipologia delle interazioni nativi - non nativi, sulla natura e le modalità degli interventi di mediazione – negoziazione di significato rappresentata dalle interviste. Si mostrerà come il modello elaborato per la formazione in italiano L2 e italiano lingua veicolare, già sperimentato nell’ambito del progetto DEPORT riguardante la detenzione, possa essere esteso anche al di fuori del carcere, a tutti i docenti/tutor/mediatori che svolgono le loro attività in contesti fortemente connotati dalla presenza di migranti e caratterizzati dalla disomogeneità di livelli di competenze linguistiche, di L1, di culture di provenienza, di età, di abilità comunicative dei destinatari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.