Evidenze quotidiane ci mostrano fenomeni urbani di contesa e rivalità che riguardano lo spazio, il suo valore, il desiderio di possesso e appropriazione. Processi negoziali e conflittualità in cui si sollevano questioni che non sempre trovano spiegazioni nelle teorie tradizionali. Condizioni urbane di questo tipo ci obbligano a rivedere quelli che è uso chiamare “assetti consolidati” dello spazio; fisico, politico e sociale. Su questo quadro generale, partendo dal presupposto che anche lo spazio può diventare “Oggetto” del desiderio di più agenti, propongo un approccio operativo differente. Un nuovo modo di dialogare con casi specifici capace di gettare luce su alcune dinamiche urbane recondite. Per sostenere questa ipotesi mi affiderò alla “teoria mimetica” (TM) di René Girard, il cui potere euristico si è già dimostrato efficace in molteplici discipline scientifiche. Mediante un caso reale mostrerò perché il potere esplicativo dell’ipotesi del desiderio mimetico e della sua microfisica sulla «produzione (sociale) dello spazio» (Lefebvre, 2018) può aiutarci a dire qualcosa in più rispetto ad altre teorie. Un’occasione per valutare e discutere su un modello alternativo all’ormai obsoleto modo di “fare città”.

Conflitti spaziali e desiderio mimetico

Emanuel Muroni
2021-01-01

Abstract

Evidenze quotidiane ci mostrano fenomeni urbani di contesa e rivalità che riguardano lo spazio, il suo valore, il desiderio di possesso e appropriazione. Processi negoziali e conflittualità in cui si sollevano questioni che non sempre trovano spiegazioni nelle teorie tradizionali. Condizioni urbane di questo tipo ci obbligano a rivedere quelli che è uso chiamare “assetti consolidati” dello spazio; fisico, politico e sociale. Su questo quadro generale, partendo dal presupposto che anche lo spazio può diventare “Oggetto” del desiderio di più agenti, propongo un approccio operativo differente. Un nuovo modo di dialogare con casi specifici capace di gettare luce su alcune dinamiche urbane recondite. Per sostenere questa ipotesi mi affiderò alla “teoria mimetica” (TM) di René Girard, il cui potere euristico si è già dimostrato efficace in molteplici discipline scientifiche. Mediante un caso reale mostrerò perché il potere esplicativo dell’ipotesi del desiderio mimetico e della sua microfisica sulla «produzione (sociale) dello spazio» (Lefebvre, 2018) può aiutarci a dire qualcosa in più rispetto ad altre teorie. Un’occasione per valutare e discutere su un modello alternativo all’ormai obsoleto modo di “fare città”.
2021
978-88-99237-32-5
spatial planning; urban practices; regeneration
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