The contribution proposes a historical-linguistic reading of the Saggio di gramatica sul dialetto sardo meridionale, published in 1811 by the Stamperia Reale in Cagliari by the priest Vincenzo Raimondo Porru (1773-1836), a teacher of «latinity» in the schools of Cagliari, and author, a few decades later, of the more famous Nou dizionariu universali sardu-italianu (1832-1834). In his normative instruments Porru promotes modern Campidanese, of lively use, and of elevated register, within the broader movement of revaluation of the «national language», and of strengthening the latter through cultured and literary uses. At the same time, the grammar is expressly compiled «for the benefit of studious youth», and supported by the didactic-empirical principle according to which Sardinian constitutes a complementary tool to the teaching and learning of Italian. In this perspective, Porru’s compendium is among the functional tools for the process of diffusion of the new language on the island to the detriment of the Iberian varieties and local dialects, which began with the annexation of Sardinia to the Savoy state. The analysis of the grammar, conducted transversally on some specific aspects (setting/structure; dependence/autonomy with respect to Latin; relationship with grammatical auctoritates; teaching method and linguistic variety), privileges the sections relating to the teaching of Tuscan, framing Porru’s positions within contemporary grammaticography, and restoring the Villanovese priest’s fine linguistic sensitivity and strong didactic vocation.

Il contributo propone una lettura storico-linguistica del Saggio di gramatica sul dialetto sardo meridionale, apparso nel 1811 per i tipi della Stamperia Reale di Cagliari, a firma del presbitero villanovese Vincenzo Raimondo Porru (1773-1836), maestro «di latinità» nelle scuole cagliaritane, e autore, qualche decennio dopo, del più noto Nou dizionariu universali sardu-italianu (1832-1834). Nei suoi strumenti normativi Porru promuove il campidanese moderno, dell’uso vivo, e di registro elevato, all’interno del più ampio movimento di rivalutazione della «lingua nazionale», e di potenziamento di quest’ultima mediante impieghi colti e letterari. Nel contempo la grammatica è espressamente compilata «a giovamento della studiosa gioventù», e sostenuta dal principio didattico-empirico secondo il quale il sardo costituisce uno strumento complementare all’insegnamento e all’apprendimento dell’italiano. In tale prospettiva, il compendio del Porru rientra tra gli strumenti funzionali al processo di diffusione nell’isola della nuova lingua a scapito delle varietà iberiche e delle parlate locali, che sia avvia con l’annessione della Sardegna allo stato sabaudo. L’analisi della grammatica, condotta trasversalmente su alcuni aspetti specifici (impostazione/struttura; dipendenza/autonomia rispetto al latino; rapporto con le auctoritates grammaticali; metodo didattico e varietà linguistica), privilegia le sezioni relative all’insegnamento del toscano, inquadrando le posizioni di Porru all’interno della coeva grammaticografia, e restituendo del sacerdote villanovese la fine sensibilità linguistica e la forte vocazione didattica.

«a giovamento della studiosa gioventù». Descrizione e prescrizione nella gramatica di Vincenzo Raimondo Porru

Rita Fresu
Primo
2023-01-01

Abstract

The contribution proposes a historical-linguistic reading of the Saggio di gramatica sul dialetto sardo meridionale, published in 1811 by the Stamperia Reale in Cagliari by the priest Vincenzo Raimondo Porru (1773-1836), a teacher of «latinity» in the schools of Cagliari, and author, a few decades later, of the more famous Nou dizionariu universali sardu-italianu (1832-1834). In his normative instruments Porru promotes modern Campidanese, of lively use, and of elevated register, within the broader movement of revaluation of the «national language», and of strengthening the latter through cultured and literary uses. At the same time, the grammar is expressly compiled «for the benefit of studious youth», and supported by the didactic-empirical principle according to which Sardinian constitutes a complementary tool to the teaching and learning of Italian. In this perspective, Porru’s compendium is among the functional tools for the process of diffusion of the new language on the island to the detriment of the Iberian varieties and local dialects, which began with the annexation of Sardinia to the Savoy state. The analysis of the grammar, conducted transversally on some specific aspects (setting/structure; dependence/autonomy with respect to Latin; relationship with grammatical auctoritates; teaching method and linguistic variety), privileges the sections relating to the teaching of Tuscan, framing Porru’s positions within contemporary grammaticography, and restoring the Villanovese priest’s fine linguistic sensitivity and strong didactic vocation.
2023
978-88-3312-108-6
Il contributo propone una lettura storico-linguistica del Saggio di gramatica sul dialetto sardo meridionale, apparso nel 1811 per i tipi della Stamperia Reale di Cagliari, a firma del presbitero villanovese Vincenzo Raimondo Porru (1773-1836), maestro «di latinità» nelle scuole cagliaritane, e autore, qualche decennio dopo, del più noto Nou dizionariu universali sardu-italianu (1832-1834). Nei suoi strumenti normativi Porru promuove il campidanese moderno, dell’uso vivo, e di registro elevato, all’interno del più ampio movimento di rivalutazione della «lingua nazionale», e di potenziamento di quest’ultima mediante impieghi colti e letterari. Nel contempo la grammatica è espressamente compilata «a giovamento della studiosa gioventù», e sostenuta dal principio didattico-empirico secondo il quale il sardo costituisce uno strumento complementare all’insegnamento e all’apprendimento dell’italiano. In tale prospettiva, il compendio del Porru rientra tra gli strumenti funzionali al processo di diffusione nell’isola della nuova lingua a scapito delle varietà iberiche e delle parlate locali, che sia avvia con l’annessione della Sardegna allo stato sabaudo. L’analisi della grammatica, condotta trasversalmente su alcuni aspetti specifici (impostazione/struttura; dipendenza/autonomia rispetto al latino; rapporto con le auctoritates grammaticali; metodo didattico e varietà linguistica), privilegia le sezioni relative all’insegnamento del toscano, inquadrando le posizioni di Porru all’interno della coeva grammaticografia, e restituendo del sacerdote villanovese la fine sensibilità linguistica e la forte vocazione didattica.
Italian linguistics; History of the Italian language; Linguistic education; Grammaticography; Sardinian; Nineteenth century
Linguistica italiana; Storia della lingua italiana; Educazione linguistica; Grammaticografia; Sardo; Ottocento
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