Based on years of ethnographic research on mining memories in Sulcis-Iglesiente (Sardinia, Italy), the chapter explores the social and economic changes that occurred after the shutdown of the mines, and the heritage-making processes associated with it. Following the closure of metalliferous mines, two main approaches were activated in response: the search for new industrial production solutions and the tourist-oriented valorization of the mining heritage. However, these strategies seem to have failed to compensate for the employment losses and have left the area in a state of persistent economic crisis. Through interviews with former miners, the chapter reflects on the memories and physical experiences of the workers, showing how, in their narratives, the heritage-making processes appear to have overlooked the human and social value of the mine, which is not only a place of production but also a context for social relationships, solidarity, and struggle. Many miners express emotional resistance toward the musealization of the mines, stating that without the presence of workers' bodies, the mine loses its meaning and becomes a "dead" place.

A partire da una ricerca etnografica pluriennale sulle memorie minerarie, il capitolo esplora le trasformazioni sociali ed economiche seguite alla dismissione delle miniere nel Sulcis-Iglesiente (Sardegna, Italia) e i processi di patrimonializzazione connessi. Dopo la chiusura delle miniere metallifere, si sono attivati due principali approcci di risposta: la ricerca di nuove soluzioni produttive di tipo industriale e la valorizzazione turistica del patrimonio minerario. Tuttavia, queste strategie sembrano non essere riuscite a compensare le perdite occupazionali e hanno lasciato l'area in una situazione di crisi economica persistente. Attraverso interviste con ex minatori, il capitolo riflette sulle memorie e sul corpo dei lavoratori, esponendo come nelle loro narrazioni i processi di patrimonializzazione sembrano aver trascurato il valore umano e sociale della miniera, che non è solo un luogo di produzione ma anche un contesto di relazioni sociali, solidarietà e lotta. Molti minatori esprimono una resistenza emotiva nei confronti della musealizzazione sterile delle miniere, affermando che senza il corpo dei lavoratori, la miniera perde il suo significato e diventa un luogo "morto".

Posture critiche. Note etnografiche su memoria, corpo e patrimonializzazione nella Sardegna post-mineraria

Francesco Bachis
2024-01-01

Abstract

Based on years of ethnographic research on mining memories in Sulcis-Iglesiente (Sardinia, Italy), the chapter explores the social and economic changes that occurred after the shutdown of the mines, and the heritage-making processes associated with it. Following the closure of metalliferous mines, two main approaches were activated in response: the search for new industrial production solutions and the tourist-oriented valorization of the mining heritage. However, these strategies seem to have failed to compensate for the employment losses and have left the area in a state of persistent economic crisis. Through interviews with former miners, the chapter reflects on the memories and physical experiences of the workers, showing how, in their narratives, the heritage-making processes appear to have overlooked the human and social value of the mine, which is not only a place of production but also a context for social relationships, solidarity, and struggle. Many miners express emotional resistance toward the musealization of the mines, stating that without the presence of workers' bodies, the mine loses its meaning and becomes a "dead" place.
2024
979-12-80675-41-5
A partire da una ricerca etnografica pluriennale sulle memorie minerarie, il capitolo esplora le trasformazioni sociali ed economiche seguite alla dismissione delle miniere nel Sulcis-Iglesiente (Sardegna, Italia) e i processi di patrimonializzazione connessi. Dopo la chiusura delle miniere metallifere, si sono attivati due principali approcci di risposta: la ricerca di nuove soluzioni produttive di tipo industriale e la valorizzazione turistica del patrimonio minerario. Tuttavia, queste strategie sembrano non essere riuscite a compensare le perdite occupazionali e hanno lasciato l'area in una situazione di crisi economica persistente. Attraverso interviste con ex minatori, il capitolo riflette sulle memorie e sul corpo dei lavoratori, esponendo come nelle loro narrazioni i processi di patrimonializzazione sembrano aver trascurato il valore umano e sociale della miniera, che non è solo un luogo di produzione ma anche un contesto di relazioni sociali, solidarietà e lotta. Molti minatori esprimono una resistenza emotiva nei confronti della musealizzazione sterile delle miniere, affermando che senza il corpo dei lavoratori, la miniera perde il suo significato e diventa un luogo "morto".
Minatori; Memorie; Antropologia Post-mineraria; Sardegna; Patrimonializzazione
Miners; Memories; Post-mining anthropology; Sardinia; Heritage Making
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