Con la crescente visibilità della disabilità nei media diventa sempre più evidente il ruolo che questi hanno nella costruzione della cultura. Seppure la letteratura evidenzi un maggiore interesse verso l’argomento, si avverte la necessità di una riflessione rispetto alle metodologie di analisi. Da questa prospettiva, con sguardo pedagogico-speciale e utilizzando uno strumento ad hoc improntato su alcune dimensioni dell’ICF, il con- tributo propone un approccio per indagare le rappresentazioni della disabilità all’interno di prodotti audio- visivi. La miniserie televisiva statunitense “Tutta la luce che non vediamo”, ideata da S. Levy e S. Knight e distribuita da Netflix nel 2023, è l’oggetto dello studio di caso, teso a strutturare una metodologia esplorativa e analitica più ampia e generalizzabile.
Tutta la luce che non vediamo: una proposta metodologica per l’analisi delle rappresentazioni della disabilità nel Cinema e nelle Serie TV
Ilaria Tatulli;Gianmarco Bonavolonta;Stefania Falchi;Mariella Pia;Antioco Luigi Zurru;Antonello Mura
2024-01-01
Abstract
Con la crescente visibilità della disabilità nei media diventa sempre più evidente il ruolo che questi hanno nella costruzione della cultura. Seppure la letteratura evidenzi un maggiore interesse verso l’argomento, si avverte la necessità di una riflessione rispetto alle metodologie di analisi. Da questa prospettiva, con sguardo pedagogico-speciale e utilizzando uno strumento ad hoc improntato su alcune dimensioni dell’ICF, il con- tributo propone un approccio per indagare le rappresentazioni della disabilità all’interno di prodotti audio- visivi. La miniserie televisiva statunitense “Tutta la luce che non vediamo”, ideata da S. Levy e S. Knight e distribuita da Netflix nel 2023, è l’oggetto dello studio di caso, teso a strutturare una metodologia esplorativa e analitica più ampia e generalizzabile.File | Dimensione | Formato | |
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