Negli ultimi decenni, i cambiamenti sociali ed economici in Italia hanno portato a una crescente polarizzazione insediativa, creando una netta contrapposizione tra grandi e medie città e le aree interne. Queste ultime subiscono una progressiva ed inesorabile perdita di residenzialità e condizioni di marginalità diffusa, determinate da una tendenza demografica negativa e da un deficit di infrastrutture, servizi essenziali e opportunità occupazionali. Il fenomeno dell’abbandono interessa diffusamente le risorse territoriali, compreso il patrimonio insediativo e edilizio. Prevenire l’abbandono e il depauperamento delle risorse rappresenta una priorità delle politiche nazionali e comunitarie per lo sviluppo e la coesione territoriale, che coinvolgono attivamente la popolazione nella costruzione di programmi e strategie place-based. Contestualmente, a livello locale si assiste alla diffusione di iniziative per il contrasto allo spopolamento attraverso misure per incentivare il recupero e il riuso del patrimonio edilizio esistente che prevedono la trasposizione sul mercato, ad un prezzo simbolico, degli immobili inutilizzati o in stato di degrado, con esiti piuttosto incerti e dalla portata limitata. Il contributo propone una riflessione critica sulle politiche che si basano, secondo logiche di marketing territoriale, sull’offerta di nuove forme di residenzialità, stabile o temporanea, come forma di contrasto al dilagare del fenomeno dello spopolamento, con un focus sull’iniziativa “Case a un euro” nel territorio sardo, in cui tali esperienze trovano legittimazione all’interno della cornice normativa dei programmi integrati di riordino urbano.
Nuove forme di residenzialità nelle aree interne sarde tra strategie di marketing turistico-territoriale e sviluppo locale
Anna Maria Colavitti;Alessio Floris;Virginia Onnis;Sergio Serra
2025-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni, i cambiamenti sociali ed economici in Italia hanno portato a una crescente polarizzazione insediativa, creando una netta contrapposizione tra grandi e medie città e le aree interne. Queste ultime subiscono una progressiva ed inesorabile perdita di residenzialità e condizioni di marginalità diffusa, determinate da una tendenza demografica negativa e da un deficit di infrastrutture, servizi essenziali e opportunità occupazionali. Il fenomeno dell’abbandono interessa diffusamente le risorse territoriali, compreso il patrimonio insediativo e edilizio. Prevenire l’abbandono e il depauperamento delle risorse rappresenta una priorità delle politiche nazionali e comunitarie per lo sviluppo e la coesione territoriale, che coinvolgono attivamente la popolazione nella costruzione di programmi e strategie place-based. Contestualmente, a livello locale si assiste alla diffusione di iniziative per il contrasto allo spopolamento attraverso misure per incentivare il recupero e il riuso del patrimonio edilizio esistente che prevedono la trasposizione sul mercato, ad un prezzo simbolico, degli immobili inutilizzati o in stato di degrado, con esiti piuttosto incerti e dalla portata limitata. Il contributo propone una riflessione critica sulle politiche che si basano, secondo logiche di marketing territoriale, sull’offerta di nuove forme di residenzialità, stabile o temporanea, come forma di contrasto al dilagare del fenomeno dello spopolamento, con un focus sull’iniziativa “Case a un euro” nel territorio sardo, in cui tali esperienze trovano legittimazione all’interno della cornice normativa dei programmi integrati di riordino urbano.| File | Dimensione | Formato | |
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