L’acqua è un bene comune indispensabile per la sopravvivenza degli esseri viventi, è una risorsa finita che condiziona sempre di più lo sviluppo economico e sociale dell’uomo, (Conferenza Mondiale di Johannesburg 2002). La WHO (World Health Organization) ha valutato che il consumo di 1.000 m3anno-1 d’acqua per persona, costituisce il limite al di sotto del quale è impossibile avere uno sviluppo economico e garantire la salute e il benessere delle persone. La necessità di una gestione adeguata della risorsa idrica porta in primo piano il ruolo delle infrastrutture che ne garantiscono la fruizione, ruolo amplificato dalla rapida ristrutturazione tecnologica che ha prodotto importanti effetti sulle economie urbano-territoriali: un maggiore accesso al mercato globale, l’intensificazione della competizione locale, il declino dei tradizionali processi produttivi, l’emersione di un secondo processo di “de-industrializzazione” nelle aree urbane. Dall’analisi delle politiche regionali l’infrastrutturazione, nelle sue varie caratterizzazioni, emerge sempre più come fattore di crescita. Si può però notare come crescita e sviluppo vengano perlopiù trattati come sinonimi, lasciando in ombra il ruolo del territorio nella concezione di modelli di sviluppo sostenibile che superino la semplice crescita di produzione e di reddito. A partire da questo primo risultato, il contributo imposta la relazione diretta tra dotazione, gestione delle risorse idriche e sviluppo sostenibile, evidenziandone oltre il carattere economico quello di processo multidimensionale in relazione al miglioramento generale delle condizioni di vita della popolazione. Da questo punto di vista, la ricerca propone la ridefinizione della cosiddetta “corretta dotazione infrastrutturale”, condizione necessaria alla realizzazione di forme di sviluppo competitivo soprattutto nel contesto europeo, dove il processo di integrazione economica ha esposto le economie regionali a condizioni di confronto costante, non solo per quanto attiene l’offerta di prodotti ma anche riguardo l’offerta di fattori localizzativi per le attività produttive. I principali indicatori tradizionali della corretta dotazione infrastrutturale di base (l’erogazione regionale pro capite, le risorse finanziarie dedicate, i servizi offerti, la gestione, i costi di utilizzo) vengono quindi integrati con indicatori territoriali desunti sulla base della domanda in relazione ai differenti contesti regionali. Il contributo si concentra in particolare sul contesto italiano con riguardo per le regioni “economicamente deboli” e, specificatamente, quelle maggiormente svantaggiate a causa della carenza di infrastrutture e servizi (ad esempio il Mezzogiorno), in relazione alla capacità o meno di attrarre investimenti esteri e risorse imprenditoriali e d’investimento locali a beneficio di aree caratterizzate dalla presenza di “economie di scala esterne” connesse a fattori di agglomerazione che possono garantire alle imprese l’ottenimento di un miglior equilibrio tra benefici e costi.

interdipendenze geoeconomiche della risorsa idrica nello sviluppo sostenibile

MUNDULA, LUIGI
2006-01-01

Abstract

L’acqua è un bene comune indispensabile per la sopravvivenza degli esseri viventi, è una risorsa finita che condiziona sempre di più lo sviluppo economico e sociale dell’uomo, (Conferenza Mondiale di Johannesburg 2002). La WHO (World Health Organization) ha valutato che il consumo di 1.000 m3anno-1 d’acqua per persona, costituisce il limite al di sotto del quale è impossibile avere uno sviluppo economico e garantire la salute e il benessere delle persone. La necessità di una gestione adeguata della risorsa idrica porta in primo piano il ruolo delle infrastrutture che ne garantiscono la fruizione, ruolo amplificato dalla rapida ristrutturazione tecnologica che ha prodotto importanti effetti sulle economie urbano-territoriali: un maggiore accesso al mercato globale, l’intensificazione della competizione locale, il declino dei tradizionali processi produttivi, l’emersione di un secondo processo di “de-industrializzazione” nelle aree urbane. Dall’analisi delle politiche regionali l’infrastrutturazione, nelle sue varie caratterizzazioni, emerge sempre più come fattore di crescita. Si può però notare come crescita e sviluppo vengano perlopiù trattati come sinonimi, lasciando in ombra il ruolo del territorio nella concezione di modelli di sviluppo sostenibile che superino la semplice crescita di produzione e di reddito. A partire da questo primo risultato, il contributo imposta la relazione diretta tra dotazione, gestione delle risorse idriche e sviluppo sostenibile, evidenziandone oltre il carattere economico quello di processo multidimensionale in relazione al miglioramento generale delle condizioni di vita della popolazione. Da questo punto di vista, la ricerca propone la ridefinizione della cosiddetta “corretta dotazione infrastrutturale”, condizione necessaria alla realizzazione di forme di sviluppo competitivo soprattutto nel contesto europeo, dove il processo di integrazione economica ha esposto le economie regionali a condizioni di confronto costante, non solo per quanto attiene l’offerta di prodotti ma anche riguardo l’offerta di fattori localizzativi per le attività produttive. I principali indicatori tradizionali della corretta dotazione infrastrutturale di base (l’erogazione regionale pro capite, le risorse finanziarie dedicate, i servizi offerti, la gestione, i costi di utilizzo) vengono quindi integrati con indicatori territoriali desunti sulla base della domanda in relazione ai differenti contesti regionali. Il contributo si concentra in particolare sul contesto italiano con riguardo per le regioni “economicamente deboli” e, specificatamente, quelle maggiormente svantaggiate a causa della carenza di infrastrutture e servizi (ad esempio il Mezzogiorno), in relazione alla capacità o meno di attrarre investimenti esteri e risorse imprenditoriali e d’investimento locali a beneficio di aree caratterizzate dalla presenza di “economie di scala esterne” connesse a fattori di agglomerazione che possono garantire alle imprese l’ottenimento di un miglior equilibrio tra benefici e costi.
2006
8887822263
acqua; sostenibilità; sviluppo economico
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