Nell’ambito del progetto Providune il Centro Conservazione Biodiversità (CCB) ha avuto la responsabilità scientifica per le azioni di carattere botanico, nello specifico per quelle preparatorie A (A1, A3 e A5) e di conservazione C (C2a, C2b). In particolare,l’azione A1ha avuto lo scopo di rilevare la flora e la vegetazione dei siti individuati dal progetto. L’azione A3 ha prodotto una cartografia di dettaglio degli habitate dei tipi vegetazionali, tramiteil rilevamento in campo finalizzato alla verifica delle ortofoto. I risultati di queste azioni sono stati illustrati in un lavoro presentato ad un congresso internazionale (Pinna et al. 2010). Infine, l'azione A5 ha avuto come obiettivi la valutazione quali-quantitativa degli impatti sul sistema ambientale e sugli habitat, realizzata attraverso l’individuazione dei fattori di pressione, delle minacce e delle criticità. Le azioni di conservazione C hanno previstola conservazione ex situdelle specie vegetali caratteristiche degli habitat dunali(azione C2a) e quellain situ delle specie strutturali degli habitat (azione C2b). Gli obiettivi dell’azione C2a sono stati la raccolta e la conservazione del germoplasma di almeno 20 specie caratteristiche della vegetazione dunale costiera nelle province di Cagliari, Matera e Caserta, e l’individuazione di protocolli efficaci di germinazione per 10 specie chiave finalizzati alla loro successiva moltiplicazione in vivaio.Per tale azione, oltre ai siti previsti dal progettonellaprovincia di Cagliari, sono stati selezionatialtri due SIC della Sardegna meridionale(IsCompinxius–Campodunale di Buggerru-Portixeddu e da Piscinas a RiuScivu) allo scopo di effettuare una comparazione tra aree a differenti gradi di pressione antropica.Sono state raccolte complessivamente 139accessioni corrispondenti a 52 taxa, tutte conservate nelle strutture della Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR), alle temperature di -25°C (collezione di base) e +5°C (collezione attiva).Sulla base delle specie raccolte e in funzione della loro importanza in termini conservazionistici, sono stati selezionati 12 taxa[Ammophila arenaria (L.) Link subsp. australis (Mabille) Laínz, Anthemismaritima L., Cistussalviifolius L., Crucianellamaritima L., Elymusfarctus (Viv.) Runemark ex Melderissubsp. farctus, Eryngiummaritimum L., JuncusmaritimusLam., JuncussubulatusForssk., Juniperus macrocarpa Sm., Juniperusphoenicea L. subsp. turbinata (Guss.) Nyman, Pancratiummaritimum L. ePistacialentiscus L.] sui quali sono state effettuate prove sperimentali di germinazione, volte a definire i protocolli sperimentali utili alla moltiplicazione da parte delle strutture vivaistiche.Con il germoplasma raccolto nei siti della provincia di Cagliari, sono statiinoltre realizzatistudi dimaggior dettaglio relativi allagerminazione della specie J. macrocarpae all’analisi morfometrica dei semi, ottenuta comparando le diverse specie del genere Juniperus presenti nel Mediterraneo occidentale(Pinna et al. 2014a, b). Nell’ambito dell’azione C2b,per valutare la qualità e lo stato di conservazione delle formazioni costiere a ginepro, nei siti della Provincia di Cagliari e della Sardegna meridionale, sono stati monitorati44quadrati permanenti (1x1 m)per lo studio sull’emergenza, sopravvivenza e mortalità delle plantule diJ. macrocarpa, mentre per l’analisi della dinamica dell’habitat 2250* è stato realizzatoil monitoraggio di 12 quadrati permanenti (15x5 m).L’azione C2b ha previsto inoltre un progetto pilota per la costituzione di due micro-riserve atte alla conservazione dell’habitat 2250*. Infine,è stato realizzato un progetto pilota sperimentale di reintroduzione in situ di germoplasma autoctono per le popolazioni delle specie strutturali (P.maritimum, P. lentiscus e J. macrocarpa),in tutte le areed'intervento,con lo scopo di contribuire al rinforzo delle popolazioni, contenere la frammentazione degli habitat e assicurarne la funzionalità ecologica. I risultati dei monitoraggi sull’emergenza, sopravvivenza e mortalità delle plantule diJ. macrocarpasono stati oggetto di una recente pubblicazione (Pinna et al.2014c), mentre i risultati relativi ai monitoraggi dei quadrati 15x5 m sono stati illustrati in convegni (Pinna et al. 2012) e sono in fase di pubblicazione (Pinna et al. sottomesso). Relativamente al progetto pilota di reintroduzione delle specie strutturali dell’habitat 2250*,sono stati monitorati gli effetti della reintroduzione delle tre speciein 40 gruppi d’innesco e in 12 quadrati permanenti. I risultati preliminari hanno dimostrato l’efficacia dei nuclei di innesco e della reintroduzione. In particolare, la specie P.maritimumsi è dimostrata idonea per poter essere impiegata in futuri interventi di recupero e ripristino di tutte le aree costiere del bacino Mediterraneo.

Metodologie e risultati geobotanici nell’ambito del progetto Providune

PINNA, MARIA SILVIA;ORRU', MARTINO;COGONI, DONATELLA;BACCHETTA, GIANLUIGI
2014-01-01

Abstract

Nell’ambito del progetto Providune il Centro Conservazione Biodiversità (CCB) ha avuto la responsabilità scientifica per le azioni di carattere botanico, nello specifico per quelle preparatorie A (A1, A3 e A5) e di conservazione C (C2a, C2b). In particolare,l’azione A1ha avuto lo scopo di rilevare la flora e la vegetazione dei siti individuati dal progetto. L’azione A3 ha prodotto una cartografia di dettaglio degli habitate dei tipi vegetazionali, tramiteil rilevamento in campo finalizzato alla verifica delle ortofoto. I risultati di queste azioni sono stati illustrati in un lavoro presentato ad un congresso internazionale (Pinna et al. 2010). Infine, l'azione A5 ha avuto come obiettivi la valutazione quali-quantitativa degli impatti sul sistema ambientale e sugli habitat, realizzata attraverso l’individuazione dei fattori di pressione, delle minacce e delle criticità. Le azioni di conservazione C hanno previstola conservazione ex situdelle specie vegetali caratteristiche degli habitat dunali(azione C2a) e quellain situ delle specie strutturali degli habitat (azione C2b). Gli obiettivi dell’azione C2a sono stati la raccolta e la conservazione del germoplasma di almeno 20 specie caratteristiche della vegetazione dunale costiera nelle province di Cagliari, Matera e Caserta, e l’individuazione di protocolli efficaci di germinazione per 10 specie chiave finalizzati alla loro successiva moltiplicazione in vivaio.Per tale azione, oltre ai siti previsti dal progettonellaprovincia di Cagliari, sono stati selezionatialtri due SIC della Sardegna meridionale(IsCompinxius–Campodunale di Buggerru-Portixeddu e da Piscinas a RiuScivu) allo scopo di effettuare una comparazione tra aree a differenti gradi di pressione antropica.Sono state raccolte complessivamente 139accessioni corrispondenti a 52 taxa, tutte conservate nelle strutture della Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR), alle temperature di -25°C (collezione di base) e +5°C (collezione attiva).Sulla base delle specie raccolte e in funzione della loro importanza in termini conservazionistici, sono stati selezionati 12 taxa[Ammophila arenaria (L.) Link subsp. australis (Mabille) Laínz, Anthemismaritima L., Cistussalviifolius L., Crucianellamaritima L., Elymusfarctus (Viv.) Runemark ex Melderissubsp. farctus, Eryngiummaritimum L., JuncusmaritimusLam., JuncussubulatusForssk., Juniperus macrocarpa Sm., Juniperusphoenicea L. subsp. turbinata (Guss.) Nyman, Pancratiummaritimum L. ePistacialentiscus L.] sui quali sono state effettuate prove sperimentali di germinazione, volte a definire i protocolli sperimentali utili alla moltiplicazione da parte delle strutture vivaistiche.Con il germoplasma raccolto nei siti della provincia di Cagliari, sono statiinoltre realizzatistudi dimaggior dettaglio relativi allagerminazione della specie J. macrocarpae all’analisi morfometrica dei semi, ottenuta comparando le diverse specie del genere Juniperus presenti nel Mediterraneo occidentale(Pinna et al. 2014a, b). Nell’ambito dell’azione C2b,per valutare la qualità e lo stato di conservazione delle formazioni costiere a ginepro, nei siti della Provincia di Cagliari e della Sardegna meridionale, sono stati monitorati44quadrati permanenti (1x1 m)per lo studio sull’emergenza, sopravvivenza e mortalità delle plantule diJ. macrocarpa, mentre per l’analisi della dinamica dell’habitat 2250* è stato realizzatoil monitoraggio di 12 quadrati permanenti (15x5 m).L’azione C2b ha previsto inoltre un progetto pilota per la costituzione di due micro-riserve atte alla conservazione dell’habitat 2250*. Infine,è stato realizzato un progetto pilota sperimentale di reintroduzione in situ di germoplasma autoctono per le popolazioni delle specie strutturali (P.maritimum, P. lentiscus e J. macrocarpa),in tutte le areed'intervento,con lo scopo di contribuire al rinforzo delle popolazioni, contenere la frammentazione degli habitat e assicurarne la funzionalità ecologica. I risultati dei monitoraggi sull’emergenza, sopravvivenza e mortalità delle plantule diJ. macrocarpasono stati oggetto di una recente pubblicazione (Pinna et al.2014c), mentre i risultati relativi ai monitoraggi dei quadrati 15x5 m sono stati illustrati in convegni (Pinna et al. 2012) e sono in fase di pubblicazione (Pinna et al. sottomesso). Relativamente al progetto pilota di reintroduzione delle specie strutturali dell’habitat 2250*,sono stati monitorati gli effetti della reintroduzione delle tre speciein 40 gruppi d’innesco e in 12 quadrati permanenti. I risultati preliminari hanno dimostrato l’efficacia dei nuclei di innesco e della reintroduzione. In particolare, la specie P.maritimumsi è dimostrata idonea per poter essere impiegata in futuri interventi di recupero e ripristino di tutte le aree costiere del bacino Mediterraneo.
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