La consapevolezza della crescente importanza attribuita dalle diverse discipline al concetto di tempo e al suo rapporto con l‘evoluzione della città, intesa come relazione necessaria fra forme costruite e forme sociali, induce necessariamente ad una serie di riflessioni su alcune questioni. Nella città contemporanea il concetto di spazio è profondamente mutato rispetto al passato e ai principi di universalità e razionalità sono subentrate rappresentazioni mentali che fanno ricorso al contrasto e al conflitto, alla molteplicità e alla complessità. Ai termini chiari del racconto della città tradizionale, legati a ciò che è stabile, concreto e misurabile, si sono aggiunti i termini ibridi della città contemporanea, nella quale si riconoscono luoghi attraversati da pratiche diverse, con temporalità diverse e protagonisti diversi, senza alcuna regola definita. La morfologia della città non presenta più una struttura gerarchizzata, che si percorre in tutti i sensi, percepibile come un insieme, e diviene luogo della discontinuità, della eterogeneità, della frammentazione, espressione di una nuova ‘forma del tempo’. L’interpretazione della città contemporanea, nella quale i flussi temporali si intrecciano con configurazioni spaziali eterogenee e discontinue, diviene dunque così complessa da imporre la ricerca di metodi e pratiche che, da un lato, assumano la complessità come occasione e, dall’altro, restituiscano al tempo un ruolo fondamentale nell’orientare i ritmi della realtà sociale e della forma urbana. Secondo questa prospettiva, le discipline dell’urbanistica e dell’architettura, che tradizionalmente si sono occupate della città come oggetto dei loro interessi, si trovano oggi in grande difficoltà nel definire il proprio uso del tempo, dovendosi relazionare necessariamente con cose che cambiano con ritmi differenti: da una parte il tempo sempre più accelerato degli individui e della società, dall’altra il tempo più lento dello spazio fisico. Questo induce, necessariamente, ad un superamento della ‘cultura dell’essere’, basata su una configurazione statica della città, a vantaggio di una ‘cultura del divenire’, basata su una configurazione dinamica della città, che si fonda sul concetto di moto e di velocità. Secondo questi presupposti, la lettura dei fenomeni spaziali secondo il punto di vista temporale sembra poter contribuire al superamento di una concezione statica dello spazio in favore di una spazialità dinamica ed incentrata sull’attore. Non si tratta di negare il legame indissolubile tra lo spazio e il tempo, né di stabilire un rapporto di corrispondenza biunivoca tra le due dimensioni, ma di attribuire una priorità di lettura tra le due dimensioni: il tempo diventa il protagonista del mutamento attraverso il quale ‘leggere’ i fenomeni spaziali.

EVOLUZIONE DIALETTICA SPAZIO-TEMPO NELLA CULTURA DEL PROGETTO URBANO CONTEMPORANEO

SAU, FIAMMETTA
2013-01-01

Abstract

La consapevolezza della crescente importanza attribuita dalle diverse discipline al concetto di tempo e al suo rapporto con l‘evoluzione della città, intesa come relazione necessaria fra forme costruite e forme sociali, induce necessariamente ad una serie di riflessioni su alcune questioni. Nella città contemporanea il concetto di spazio è profondamente mutato rispetto al passato e ai principi di universalità e razionalità sono subentrate rappresentazioni mentali che fanno ricorso al contrasto e al conflitto, alla molteplicità e alla complessità. Ai termini chiari del racconto della città tradizionale, legati a ciò che è stabile, concreto e misurabile, si sono aggiunti i termini ibridi della città contemporanea, nella quale si riconoscono luoghi attraversati da pratiche diverse, con temporalità diverse e protagonisti diversi, senza alcuna regola definita. La morfologia della città non presenta più una struttura gerarchizzata, che si percorre in tutti i sensi, percepibile come un insieme, e diviene luogo della discontinuità, della eterogeneità, della frammentazione, espressione di una nuova ‘forma del tempo’. L’interpretazione della città contemporanea, nella quale i flussi temporali si intrecciano con configurazioni spaziali eterogenee e discontinue, diviene dunque così complessa da imporre la ricerca di metodi e pratiche che, da un lato, assumano la complessità come occasione e, dall’altro, restituiscano al tempo un ruolo fondamentale nell’orientare i ritmi della realtà sociale e della forma urbana. Secondo questa prospettiva, le discipline dell’urbanistica e dell’architettura, che tradizionalmente si sono occupate della città come oggetto dei loro interessi, si trovano oggi in grande difficoltà nel definire il proprio uso del tempo, dovendosi relazionare necessariamente con cose che cambiano con ritmi differenti: da una parte il tempo sempre più accelerato degli individui e della società, dall’altra il tempo più lento dello spazio fisico. Questo induce, necessariamente, ad un superamento della ‘cultura dell’essere’, basata su una configurazione statica della città, a vantaggio di una ‘cultura del divenire’, basata su una configurazione dinamica della città, che si fonda sul concetto di moto e di velocità. Secondo questi presupposti, la lettura dei fenomeni spaziali secondo il punto di vista temporale sembra poter contribuire al superamento di una concezione statica dello spazio in favore di una spazialità dinamica ed incentrata sull’attore. Non si tratta di negare il legame indissolubile tra lo spazio e il tempo, né di stabilire un rapporto di corrispondenza biunivoca tra le due dimensioni, ma di attribuire una priorità di lettura tra le due dimensioni: il tempo diventa il protagonista del mutamento attraverso il quale ‘leggere’ i fenomeni spaziali.
2013
978-88-97752-36-3
SPAZIO; TEMPO; CITTA'
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/80088
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact