L’attività di pianificazione dell’amministrazione regionale della Sardegna si è caratterizzata per un profondo cambiamento a partire dall’approvazione del Piano paesaggistico regionale (PPR). Il PPR, definito ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, indirizza la pianificazione territoriale della Sardegna ed impone che i piani settoriali, provinciali e comunali, ed i piani delle aree protette, debbano essere adeguati alla sua normativa. Il processo di adeguamento si configura come potenzialmente conflittuale in quanto Comuni, Province, ed enti gestori delle aree protette vedono come notevolmente diminuita le proprie competenze in materia di uso dei suoli, soprattutto per quanto riguarda le aree edificabili nella zone definita dal PPR come “Fascia costiera”, per la quale il Piano dà norme particolarmente restrittive. I comuni, in questa situazione, rischiano di perdere le cospicue risorse finanziarie che gli deriverebbero dai pagamenti degli oneri di urbanizzazione connessi al rilascio dei permessi di costruire. Inoltre, è ragionevole che gli introiti delle tasse comunale sugli immobili tendano, parimenti, a diminuire, in quanto le aree una volta e ora non più fabbricabili, in seguito all’entrata in vigore del PPR, hanno valori di mercato drammaticamente più bassi. In altre parole, è ragionevole ritenere che la capacità di attrarre investimenti da parte dei Comuni costieri della Sardegna sia in notevole declino, in seguito all’entrata in vigore del PPR. Il Programma operativo regionale della Sardegna 2007-2013 concernente il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) osserva le norme del Regolamento n. 1080/2006/CE che riguardano gli investimenti del FESR per la coesione territoriale, in quanto ne promuove la concentrazione territoriale. Con riferimento ai Comuni costieri della Sardegna, questo saggio analizza le politiche di investimento per infrastrutture e servizi pubblici attuate dalla Regione Sardegna tramite il Programma operativo regionale 2000-2006, per valutare l’impatto delle norme di attuazione del PPR. La prima sezione sviluppa un sistema informativo geografico (GIS) una tassonomia territoriale dei Comuni costieri della Sardegna, basata sulla distribuzione spaziale degli investimenti in infrastrutture e servizi pubblici e di altre variabili, demografiche, urbanistiche e concernenti l’impianto normativo del PPR. La seconda analizza, attraverso tecniche econometriche riferite agli approcci della regressione e logit, le politiche di investimento in infrastrutture e servizi pubblici, ed identifica ed analizza relazioni tra le variabili rappresentate spazialmente tramite il GIS. L’approccio metodologico adottato può essere utilizzato nei processi di pianificazione regionale per analizzare e discutere l’importante problematica della rapporto, spesso conflittuale, tra l’attuazione di politiche di piano orientate alla tutela dell’ambiente e programmi di sviluppo economico locale.

Differenziali nella Spesa per Infrastrutture e Servizi Pubblici nel Programma Operativo Regionale con Riferimento ai Comuni Costieri della Sardegna nel Contesto Normativo del Piano Paesaggistico Regionale

ZOPPI, CORRADO;LAI, SABRINA
2010-01-01

Abstract

L’attività di pianificazione dell’amministrazione regionale della Sardegna si è caratterizzata per un profondo cambiamento a partire dall’approvazione del Piano paesaggistico regionale (PPR). Il PPR, definito ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, indirizza la pianificazione territoriale della Sardegna ed impone che i piani settoriali, provinciali e comunali, ed i piani delle aree protette, debbano essere adeguati alla sua normativa. Il processo di adeguamento si configura come potenzialmente conflittuale in quanto Comuni, Province, ed enti gestori delle aree protette vedono come notevolmente diminuita le proprie competenze in materia di uso dei suoli, soprattutto per quanto riguarda le aree edificabili nella zone definita dal PPR come “Fascia costiera”, per la quale il Piano dà norme particolarmente restrittive. I comuni, in questa situazione, rischiano di perdere le cospicue risorse finanziarie che gli deriverebbero dai pagamenti degli oneri di urbanizzazione connessi al rilascio dei permessi di costruire. Inoltre, è ragionevole che gli introiti delle tasse comunale sugli immobili tendano, parimenti, a diminuire, in quanto le aree una volta e ora non più fabbricabili, in seguito all’entrata in vigore del PPR, hanno valori di mercato drammaticamente più bassi. In altre parole, è ragionevole ritenere che la capacità di attrarre investimenti da parte dei Comuni costieri della Sardegna sia in notevole declino, in seguito all’entrata in vigore del PPR. Il Programma operativo regionale della Sardegna 2007-2013 concernente il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) osserva le norme del Regolamento n. 1080/2006/CE che riguardano gli investimenti del FESR per la coesione territoriale, in quanto ne promuove la concentrazione territoriale. Con riferimento ai Comuni costieri della Sardegna, questo saggio analizza le politiche di investimento per infrastrutture e servizi pubblici attuate dalla Regione Sardegna tramite il Programma operativo regionale 2000-2006, per valutare l’impatto delle norme di attuazione del PPR. La prima sezione sviluppa un sistema informativo geografico (GIS) una tassonomia territoriale dei Comuni costieri della Sardegna, basata sulla distribuzione spaziale degli investimenti in infrastrutture e servizi pubblici e di altre variabili, demografiche, urbanistiche e concernenti l’impianto normativo del PPR. La seconda analizza, attraverso tecniche econometriche riferite agli approcci della regressione e logit, le politiche di investimento in infrastrutture e servizi pubblici, ed identifica ed analizza relazioni tra le variabili rappresentate spazialmente tramite il GIS. L’approccio metodologico adottato può essere utilizzato nei processi di pianificazione regionale per analizzare e discutere l’importante problematica della rapporto, spesso conflittuale, tra l’attuazione di politiche di piano orientate alla tutela dell’ambiente e programmi di sviluppo economico locale.
2010
Pianificazione regionale; Programmi operativi regionali, Sistemi informativi geografici (GIS); Modelli logit
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