Con la stipulazione tra Stato Città del Vaticano e Unione Europea della Convenzione monetaria nel 2009, è stata introdotta una nuova normativa volta a fissare i principi, le regole e gli obblighi idonei a garantire una maggiore coerenza nelle relazioni tra l’Unione Europea e i paesi che, come il Vaticano, utilizzano l’euro. Tale Convenzione ha imposto, inoltre, l’emanazione per il Vaticano di una serie di leggi in materia di banconote e monete in euro e di prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo. L’analisi mette in luce i punti critici evidenziati dalle osservazioni dei rapporti di valutazione MONEYVAL del 2012 e del 2013, incentrate principalmente in alcune ambiguità contenute nella disciplina promulgata nel 2012, in relazione al rispetto dei criteri stabiliti dalle Raccomandazioni del GAFI. La prima valutazione operata dall’organismo europeo è stata considerata come una parziale «promozione», della legge antiriciclaggio, cui doveva, però, necessariamente seguire un rafforzamento del sistema di vigilanza, il quale, al momento della verifica MONEYVAL, presentava importanti lacune, specialmente riguardo il controllo da operare sulle operazioni dello IOR. Il successivo elaborato è stato posto in essere mentre lo SCV poneva una serie di importanti riforme della legge antiriciclaggio che hanno sostanzialmente riscritto ex novo la precedente disciplina, migliorandola notevolmente nei contenuti. Proprio per questo, il successivo Rapporto del 2013, pur non definendo un nuovo rating, apprezza il cammino intrapreso fino ad ora dalle autorità vaticane e introduce una serie di azioni «raccomandate» per ottenere una maggiore trasparenza nel settore finanziario. Lo Stato Città del Vaticano, infatti, seppur di modestissime dimensioni, registra la presenza di elevati volumi di transazioni in contanti e bonifici volti a finanziare la missione della Chiesa. La diffusione globale delle attività finanziarie (anche con i paesi che non applicano sufficientemente le raccomandazioni del GAFI) costituiscono fattori che possono aumentare i rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, soprattutto per gli enti che gestiscono ingenti somme di denaro, come l’Istituto per le Opere di Religione (IOR). Proprio in ragione di questo, è stata avviata un’importante riforma dell’Istituto, in grado di migliorare la trasparenza delle transazioni operate al suo interno anche attraverso organi di controllo interni, come la Pontificia Commissione Referente sull’Istituto per le Opere di Religione. Più in generale, al fine di garantire un alto grado di efficienza nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, è stata introdotta l’Autorità di Informazione Finanziaria, con funzioni di vigilanza e di controllo dell’Autorità, che la nuova legge del 2013 ha precisato nei contenuti e nelle modalità di esercizio, risolvendo uno dei nodi principali delle critiche sollevate dal primo Rapporti MONEYVAL, principalmente incentrate su ruolo e sull’autorità dell’AIF, di cui non era chiaro il funzionamento e l’autonomia, né i rapporti con le Unità di Informazione Finanziaria degli altri paesi.

Euro e Stato Città del Vaticano. I rapporti di valutazione e di avanzamento MONEYVAL e la riforma della legge sulla prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo

DURISOTTO, DAVID
2014-01-01

Abstract

Con la stipulazione tra Stato Città del Vaticano e Unione Europea della Convenzione monetaria nel 2009, è stata introdotta una nuova normativa volta a fissare i principi, le regole e gli obblighi idonei a garantire una maggiore coerenza nelle relazioni tra l’Unione Europea e i paesi che, come il Vaticano, utilizzano l’euro. Tale Convenzione ha imposto, inoltre, l’emanazione per il Vaticano di una serie di leggi in materia di banconote e monete in euro e di prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo. L’analisi mette in luce i punti critici evidenziati dalle osservazioni dei rapporti di valutazione MONEYVAL del 2012 e del 2013, incentrate principalmente in alcune ambiguità contenute nella disciplina promulgata nel 2012, in relazione al rispetto dei criteri stabiliti dalle Raccomandazioni del GAFI. La prima valutazione operata dall’organismo europeo è stata considerata come una parziale «promozione», della legge antiriciclaggio, cui doveva, però, necessariamente seguire un rafforzamento del sistema di vigilanza, il quale, al momento della verifica MONEYVAL, presentava importanti lacune, specialmente riguardo il controllo da operare sulle operazioni dello IOR. Il successivo elaborato è stato posto in essere mentre lo SCV poneva una serie di importanti riforme della legge antiriciclaggio che hanno sostanzialmente riscritto ex novo la precedente disciplina, migliorandola notevolmente nei contenuti. Proprio per questo, il successivo Rapporto del 2013, pur non definendo un nuovo rating, apprezza il cammino intrapreso fino ad ora dalle autorità vaticane e introduce una serie di azioni «raccomandate» per ottenere una maggiore trasparenza nel settore finanziario. Lo Stato Città del Vaticano, infatti, seppur di modestissime dimensioni, registra la presenza di elevati volumi di transazioni in contanti e bonifici volti a finanziare la missione della Chiesa. La diffusione globale delle attività finanziarie (anche con i paesi che non applicano sufficientemente le raccomandazioni del GAFI) costituiscono fattori che possono aumentare i rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, soprattutto per gli enti che gestiscono ingenti somme di denaro, come l’Istituto per le Opere di Religione (IOR). Proprio in ragione di questo, è stata avviata un’importante riforma dell’Istituto, in grado di migliorare la trasparenza delle transazioni operate al suo interno anche attraverso organi di controllo interni, come la Pontificia Commissione Referente sull’Istituto per le Opere di Religione. Più in generale, al fine di garantire un alto grado di efficienza nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, è stata introdotta l’Autorità di Informazione Finanziaria, con funzioni di vigilanza e di controllo dell’Autorità, che la nuova legge del 2013 ha precisato nei contenuti e nelle modalità di esercizio, risolvendo uno dei nodi principali delle critiche sollevate dal primo Rapporti MONEYVAL, principalmente incentrate su ruolo e sull’autorità dell’AIF, di cui non era chiaro il funzionamento e l’autonomia, né i rapporti con le Unità di Informazione Finanziaria degli altri paesi.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Durisotto 2014.pdf

accesso aperto

Tipologia: versione editoriale
Dimensione 352.24 kB
Formato Adobe PDF
352.24 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/111937
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact