Negli anni Settanta la Sardegna visse un’intensa stagione politica in gran parte dedicata alla costruzione della democrazia autonomistica, alla realizzazione della rinascita e alla risoluzione della grave crisi economica e sociale. Rispetto a problematiche tanto complesse, le vicende del mondo del lavoro e del sindacato costituiscono un’esemplare cartina di tornasole nel momento in cui, entrato in crisi il modello di sviluppo per poli, accanto alla mancata risoluzione di arretratezze e ritardi di vecchia data, si constatò il sopraggiungere di nuove questioni dal forte impatto sociale, economico e antropologico, e specialmente il radicarsi di drastici cambiamenti il cui esito si sarebbe rivelato oltremodo sconfortante per i lavoratori. In un contesto quanto mai intricato, le battaglie della Cgil sarda guardarono prioritariamente all’attuazione della rinascita e delle riforme strutturali, ai nodi irrisolti dell’occupazione e dell’emigrazione, e più in generale al tema dello sviluppo del Mezzogiorno. Nel dinamismo di cui essa fu espressione suscitano particolare interesse le iniziative intraprese nell’ottica dell’unità sindacale e nell’ambito della Federazione unitaria. Assunto l’approccio di un’organizzazione intermedia tra società e istituzioni, la Cgil si sarebbe fatta carico di un’azione progettuale complessiva, chiave di volta di un rapporto qualificante con le forze politiche democratiche, nell’intento di definire un nuovo modello di sviluppo per l’isola, di riformare l’assetto istituzionale della Regione, e, non in ultimo, di rinnovare la classe dirigente sarda coinvolta dalla deriva della corruzione.
Lavoro e rinascita sarda. La crisi del modello di sviluppo nel dibattito politico e nelle prospettive della Cgil
DI FELICE, MARIA LUISA
2015-01-01
Abstract
Negli anni Settanta la Sardegna visse un’intensa stagione politica in gran parte dedicata alla costruzione della democrazia autonomistica, alla realizzazione della rinascita e alla risoluzione della grave crisi economica e sociale. Rispetto a problematiche tanto complesse, le vicende del mondo del lavoro e del sindacato costituiscono un’esemplare cartina di tornasole nel momento in cui, entrato in crisi il modello di sviluppo per poli, accanto alla mancata risoluzione di arretratezze e ritardi di vecchia data, si constatò il sopraggiungere di nuove questioni dal forte impatto sociale, economico e antropologico, e specialmente il radicarsi di drastici cambiamenti il cui esito si sarebbe rivelato oltremodo sconfortante per i lavoratori. In un contesto quanto mai intricato, le battaglie della Cgil sarda guardarono prioritariamente all’attuazione della rinascita e delle riforme strutturali, ai nodi irrisolti dell’occupazione e dell’emigrazione, e più in generale al tema dello sviluppo del Mezzogiorno. Nel dinamismo di cui essa fu espressione suscitano particolare interesse le iniziative intraprese nell’ottica dell’unità sindacale e nell’ambito della Federazione unitaria. Assunto l’approccio di un’organizzazione intermedia tra società e istituzioni, la Cgil si sarebbe fatta carico di un’azione progettuale complessiva, chiave di volta di un rapporto qualificante con le forze politiche democratiche, nell’intento di definire un nuovo modello di sviluppo per l’isola, di riformare l’assetto istituzionale della Regione, e, non in ultimo, di rinnovare la classe dirigente sarda coinvolta dalla deriva della corruzione.File | Dimensione | Formato | |
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