In questo scritto si ricostruisce l’evoluzione dell’assetto strutturale-funzionale del Governo fino alla XVII legislatura: dal Governo del premier nella prima legislatura al Governo per Ministeri dalla I alla X legislatura, per poi giungersi alla contestuale espansione del principio monocratico e collegiale dall’XI alla XVI legislatura. A partire dalla formazione del Governo Renzi (XVII legislatura), si è verificata un’ulteriore mutazione nel senso della presidenzializzazione del Governo (a scapito della direzione politica collegiale). Ci si chiede quindi se tale fenomeno potrebbe essere stabilizzato dal superamento del bicameralismo paritario e dall’applicazione della legge elettorale 52/2015. In particolare, ci si domanda se e l’applicazione di una legge elettorale che attribuisce un premio di maggioranza alla lista, e non alla coalizione di liste, possa determinare il venir meno del potere della Camera dei deputati di sostituire il Governo e il Presidente del Consiglio. Si giunge alla conclusione che, in vigenza di una Costituzione scritta, le attribuzioni costituzionali della Camera e del Presidente della Repubblica non vengono meno fino all’entrata in vigore di una legge di revisione costituzionale che modifichi la forma di governo. Inoltre, l’effetto maggioritario prodotto dalla legge elettorale potrebbe non essere sufficiente a stabilizzare le maggioranze parlamentari, in presenza di un sistema dei partiti destrutturato. È quindi auspicabile l’adozione di una nuova legge elettorale e di una legge sui partiti per migliorare la qualità della democrazia. In ogni caso, il superamento del bicameralismo paritario dovrebbe essere accompagnato dall’introduzione di nuovi limiti alla regola di maggioranza e di un rafforzamento del ruolo del Parlamento.

L’esecutivo tra effettività costituzionale e revisione costituzionale: verso la “presidenzializzazione” del Governo?

CHERCHI, ROBERTO MARIA
2016-01-01

Abstract

In questo scritto si ricostruisce l’evoluzione dell’assetto strutturale-funzionale del Governo fino alla XVII legislatura: dal Governo del premier nella prima legislatura al Governo per Ministeri dalla I alla X legislatura, per poi giungersi alla contestuale espansione del principio monocratico e collegiale dall’XI alla XVI legislatura. A partire dalla formazione del Governo Renzi (XVII legislatura), si è verificata un’ulteriore mutazione nel senso della presidenzializzazione del Governo (a scapito della direzione politica collegiale). Ci si chiede quindi se tale fenomeno potrebbe essere stabilizzato dal superamento del bicameralismo paritario e dall’applicazione della legge elettorale 52/2015. In particolare, ci si domanda se e l’applicazione di una legge elettorale che attribuisce un premio di maggioranza alla lista, e non alla coalizione di liste, possa determinare il venir meno del potere della Camera dei deputati di sostituire il Governo e il Presidente del Consiglio. Si giunge alla conclusione che, in vigenza di una Costituzione scritta, le attribuzioni costituzionali della Camera e del Presidente della Repubblica non vengono meno fino all’entrata in vigore di una legge di revisione costituzionale che modifichi la forma di governo. Inoltre, l’effetto maggioritario prodotto dalla legge elettorale potrebbe non essere sufficiente a stabilizzare le maggioranze parlamentari, in presenza di un sistema dei partiti destrutturato. È quindi auspicabile l’adozione di una nuova legge elettorale e di una legge sui partiti per migliorare la qualità della democrazia. In ogni caso, il superamento del bicameralismo paritario dovrebbe essere accompagnato dall’introduzione di nuovi limiti alla regola di maggioranza e di un rafforzamento del ruolo del Parlamento.
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