L'art. 230-ter c.c., recentemente introdotto dalla l. 20.5.2016, n. 76, intende approntare una forma di tutela a beneficio del convivente che presta la propria opera nell'impresa familiare del partner. Lo scritto, nel raffronto con la disciplina che il diverso art. 230-bis c.c. riserva ai familiari che collaborano nella famiglia e nell'impresa del congiunto, pone in luce le numerose incongruenze della nuova norma sottolineandone la potenzialità discriminatoria, sia in termini di fattispecie che in termini di disciplina, tra quest’ultima e quella relativa alla famiglia fondata sul matrimonio, nella prospettiva della tutela del lavoro e del contributo all'accrescimento del valore dell'impresa.
Famiglia, famiglie e discriminazioni nell’impresa familiare
TOLA, MANUELA
2017-01-01
Abstract
L'art. 230-ter c.c., recentemente introdotto dalla l. 20.5.2016, n. 76, intende approntare una forma di tutela a beneficio del convivente che presta la propria opera nell'impresa familiare del partner. Lo scritto, nel raffronto con la disciplina che il diverso art. 230-bis c.c. riserva ai familiari che collaborano nella famiglia e nell'impresa del congiunto, pone in luce le numerose incongruenze della nuova norma sottolineandone la potenzialità discriminatoria, sia in termini di fattispecie che in termini di disciplina, tra quest’ultima e quella relativa alla famiglia fondata sul matrimonio, nella prospettiva della tutela del lavoro e del contributo all'accrescimento del valore dell'impresa.File | Dimensione | Formato | |
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