Lo studio riguarda l’evoluzione urbanistica di un comparto urbano della città di Napoli, un tempo extra-moenia, attraverso la lettura di una platea redatta, agli inizi del Settecento, dalla famiglia Carafa di Malizia, proprietaria dell’intera area, al fine di registrare tutti i censi enfiteutici da essa percepiti. Muovendo dagli studi già svolti, il lavoro rende conto dei risultati desunti dalla lettura critica di tali atti, nel tentativo di valorizzare una fonte della storia urbana scarsamente utilizzata dalla letteratura specialistica partenopea, finora avvalsasi quasi esclusivamente delle vedute e piante storiche della città. L’analisi dei documenti enfiteutici contenuti nella citata platea - spesso corredati da dettagliate descrizioni - integrata dalla conoscenza delle fonti bibliografiche e iconografiche ed accompagnata dall’indagine diretta sul costruito storico, col censimento di circa cento edifici, ha agevolato l’interpretazione dei manufatti architettonici e la loro definizione cronologica, evitando l’esecuzione di saggi distruttivi. L’iter seguito ha consentito di giungere ad una puntuale conoscenza del patrimonio edilizio, fondamentale premessa per l’individuazione dei suoi intrinseci valori corali e, dunque, per la stesura di un progetto di restauro urbano.

L’urbanizzazione della Costigliola a Napoli tra ‘500 e ‘700 nei censi dei Carafa di Malizia

GIANNATTASIO, CATERINA
1999-01-01

Abstract

Lo studio riguarda l’evoluzione urbanistica di un comparto urbano della città di Napoli, un tempo extra-moenia, attraverso la lettura di una platea redatta, agli inizi del Settecento, dalla famiglia Carafa di Malizia, proprietaria dell’intera area, al fine di registrare tutti i censi enfiteutici da essa percepiti. Muovendo dagli studi già svolti, il lavoro rende conto dei risultati desunti dalla lettura critica di tali atti, nel tentativo di valorizzare una fonte della storia urbana scarsamente utilizzata dalla letteratura specialistica partenopea, finora avvalsasi quasi esclusivamente delle vedute e piante storiche della città. L’analisi dei documenti enfiteutici contenuti nella citata platea - spesso corredati da dettagliate descrizioni - integrata dalla conoscenza delle fonti bibliografiche e iconografiche ed accompagnata dall’indagine diretta sul costruito storico, col censimento di circa cento edifici, ha agevolato l’interpretazione dei manufatti architettonici e la loro definizione cronologica, evitando l’esecuzione di saggi distruttivi. L’iter seguito ha consentito di giungere ad una puntuale conoscenza del patrimonio edilizio, fondamentale premessa per l’individuazione dei suoi intrinseci valori corali e, dunque, per la stesura di un progetto di restauro urbano.
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