Il Codice rurale è un corpus di norme riguardanti il diritto agrario, scritto in sardo arborense e emanato dal giudice Mariano IV d’Arborea a metà del ’300. La prima testimonianza del Codice che ci sia pervenuta è contenuta all’interno dell’editio princeps (1480 ca.) della Carta de Logu d’Arborea, lo statuto promulgato nel Giudicato sardo presumibilmente tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 del Trecento dalla figlia di Mariano, Eleonora. Alcuni fenomeni che caratterizzano la morfologia verbale e nominale del Codice rurale, nonché la sua selezione lessicale e gli esiti di interferenza con le lingue esogene dominanti nel repertorio (toscano e catalano) forniscono delle spie linguistiche meritevoli di un approfondimento in prospettiva sociolinguistica. Ci si concentrerà dunque sulle problematiche di standardizzazione in corso nel sardo medievale, su alcuni aspetti della variazione sull’asse diafasico e diamesico e sulla ridefinizione del polimorfismo e della spiccata variabilità linguistica dell’arborense della Carta de Logu, in parte riconducibili al processo composito e articolato che ha presieduto alla sua genesi e alle stratificazioni che nel tempo si sono depositate sul suo nucleo normativo.
Il Codice rurale di Mariano IV d’Arborea: questioni sociolinguistiche ed ecdotiche
Giulia Murgia
2018-01-01
Abstract
Il Codice rurale è un corpus di norme riguardanti il diritto agrario, scritto in sardo arborense e emanato dal giudice Mariano IV d’Arborea a metà del ’300. La prima testimonianza del Codice che ci sia pervenuta è contenuta all’interno dell’editio princeps (1480 ca.) della Carta de Logu d’Arborea, lo statuto promulgato nel Giudicato sardo presumibilmente tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 del Trecento dalla figlia di Mariano, Eleonora. Alcuni fenomeni che caratterizzano la morfologia verbale e nominale del Codice rurale, nonché la sua selezione lessicale e gli esiti di interferenza con le lingue esogene dominanti nel repertorio (toscano e catalano) forniscono delle spie linguistiche meritevoli di un approfondimento in prospettiva sociolinguistica. Ci si concentrerà dunque sulle problematiche di standardizzazione in corso nel sardo medievale, su alcuni aspetti della variazione sull’asse diafasico e diamesico e sulla ridefinizione del polimorfismo e della spiccata variabilità linguistica dell’arborense della Carta de Logu, in parte riconducibili al processo composito e articolato che ha presieduto alla sua genesi e alle stratificazioni che nel tempo si sono depositate sul suo nucleo normativo.File | Dimensione | Formato | |
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