Nel presente contributo tenteremo una breve ricognizione su alcune recenti tendenze del cinema italiano riguardo all’immigrazione, privilegiando gli aspetti della lingua e della costruzione discorsiva del fenomeno migratorio rispetto alle questioni più puramente inerenti al linguaggio filmico. Per fare ciò abbiamo deciso di dedicare la nostra analisi a tre pellicole, intese come casi di studio, che sintetizzano altrettante realizzazioni estetiche del mezzo: Terraferma (2011) di EMANUELE CRIALESE, Fuocoammare (2016) di GIANFRANCO ROSI e Mare chiuso (2012) di ANDREA SEGRE e STEFANO LIBERTI.
Plurilinguismo e innovazione nel cinema sulle migrazioni da Terraferma a Fuocoammare
Orru' Paolo
2017-01-01
Abstract
Nel presente contributo tenteremo una breve ricognizione su alcune recenti tendenze del cinema italiano riguardo all’immigrazione, privilegiando gli aspetti della lingua e della costruzione discorsiva del fenomeno migratorio rispetto alle questioni più puramente inerenti al linguaggio filmico. Per fare ciò abbiamo deciso di dedicare la nostra analisi a tre pellicole, intese come casi di studio, che sintetizzano altrettante realizzazioni estetiche del mezzo: Terraferma (2011) di EMANUELE CRIALESE, Fuocoammare (2016) di GIANFRANCO ROSI e Mare chiuso (2012) di ANDREA SEGRE e STEFANO LIBERTI.File in questo prodotto:
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