Negli ultimi anni il tema della rigenerazione urbana delle periferie è stato al centro dell’interesse politico nazionale. Diversi programmi di intervento hanno generato numerosi progetti, per i quali appare difficile costruire un quadro critico completo. Tuttavia è rilevante interrogarsi sulla validità delle azioni, sulla logica secondo la quale un intervento è scelto rispetto a un altro, sulla strategia che lo sottende, sugli interessi che coltiva. Tra le iniziative di ‘modificazione urbana’ avanzate nell’ultimo periodo, il “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” è stato di particolare interesse per la dimensione territoriale che ha assunto. Promosso nel 2016 dalla Presidenza del consiglio dei ministri – con l’obiettivo di assegnare alle Città metropolitane, ai Comuni capoluogo di provincia e alla città di Aosta i fondi per la realizzazione di opere di riqualificazione urbana e di messa in sicurezza dei territori – esso ha riportato su grande scala un dibattito in forte tendenza devolutiva (Lingua 2005). Con centoventi proposte finanziate attraverso più di due miliardi di risorse statali, il bando ha attivato un mosaico di interventi che, nel loro insieme, permettono di confrontare le effettive potenzialità di uno strumento di riqualificazione e far emergere diversi criteri di ‘legittimità’ del progetto alla scala urbana (Secchi 2006). Allo stesso tempo, la lettura critica degli interventi consente di valutare la loro effettiva capacità di intercettare le domande centrali delle città e di indagare i rapporti che ciascuno di loro costruisce con il divenire dei paesaggi urbani.

Una lettura del Bando periferie. Sei strategie di modificazione urbana e metropolitana

Carlo Pisano;Cocco Giovanni Battista
2020-01-01

Abstract

Negli ultimi anni il tema della rigenerazione urbana delle periferie è stato al centro dell’interesse politico nazionale. Diversi programmi di intervento hanno generato numerosi progetti, per i quali appare difficile costruire un quadro critico completo. Tuttavia è rilevante interrogarsi sulla validità delle azioni, sulla logica secondo la quale un intervento è scelto rispetto a un altro, sulla strategia che lo sottende, sugli interessi che coltiva. Tra le iniziative di ‘modificazione urbana’ avanzate nell’ultimo periodo, il “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” è stato di particolare interesse per la dimensione territoriale che ha assunto. Promosso nel 2016 dalla Presidenza del consiglio dei ministri – con l’obiettivo di assegnare alle Città metropolitane, ai Comuni capoluogo di provincia e alla città di Aosta i fondi per la realizzazione di opere di riqualificazione urbana e di messa in sicurezza dei territori – esso ha riportato su grande scala un dibattito in forte tendenza devolutiva (Lingua 2005). Con centoventi proposte finanziate attraverso più di due miliardi di risorse statali, il bando ha attivato un mosaico di interventi che, nel loro insieme, permettono di confrontare le effettive potenzialità di uno strumento di riqualificazione e far emergere diversi criteri di ‘legittimità’ del progetto alla scala urbana (Secchi 2006). Allo stesso tempo, la lettura critica degli interventi consente di valutare la loro effettiva capacità di intercettare le domande centrali delle città e di indagare i rapporti che ciascuno di loro costruisce con il divenire dei paesaggi urbani.
2020
Urban Design. Periphery, Metropolitan city, Urban landscape, Urban modification
Progetto urbano, Periferia, Città metropolitana, Paesaggio urbano, Modificazione urbana
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