Artistic work has been mainly defined in modern industrial societies by its atypical features vis à vis standard productive work; in post-industrial societies, however, it becomes increasingly considered as paradigmatic of a new “creative class”, including workers within a variety of knowledge and creative sectors. The article discusses this paradox offering a sample of key contributions offered by sociology to the study of artistic work and professions, useful to uncover the ideological bias hidden behind the supposedly new significance of artistic work within creative economies. It thus introduces and discusses the essays collected in the special issue linking them to the ongoing changes of the nature of work in contemporary societies.

Il lavoro artistico è stato principalmente definito nelle moderne società industriali per le sue caratteristiche atipiche rispetto al lavoro standard produttivo; nelle società post-industriali, invece, è spesso presentato come paradigmatico di una nuova “classe creativa”, che ricomprende i lavoratori nei settori della conoscenza e creatività. L'articolo discute questo apparente paradosso facendo riferimento ad alcuni contributi chiave della sociologia allo studio del lavoro e delle professioni artistiche, utili a svelare il pregiudizio ideologico nascosto dietro alla nuova centralità del lavoro artistico nelle economie creative. Introduce poi e discute gli articoli raccolti all’interno del numero monografico ricollegandoli ai mutamenti nella natura del lavoro nelle società contemporanee.

From atypical to paradigmatic? The relevance of the study of artistic work for the sociology of work

Casula, Clementina;Bertolini, Sonia;
2020-01-01

Abstract

Artistic work has been mainly defined in modern industrial societies by its atypical features vis à vis standard productive work; in post-industrial societies, however, it becomes increasingly considered as paradigmatic of a new “creative class”, including workers within a variety of knowledge and creative sectors. The article discusses this paradox offering a sample of key contributions offered by sociology to the study of artistic work and professions, useful to uncover the ideological bias hidden behind the supposedly new significance of artistic work within creative economies. It thus introduces and discusses the essays collected in the special issue linking them to the ongoing changes of the nature of work in contemporary societies.
2020
Il lavoro artistico è stato principalmente definito nelle moderne società industriali per le sue caratteristiche atipiche rispetto al lavoro standard produttivo; nelle società post-industriali, invece, è spesso presentato come paradigmatico di una nuova “classe creativa”, che ricomprende i lavoratori nei settori della conoscenza e creatività. L'articolo discute questo apparente paradosso facendo riferimento ad alcuni contributi chiave della sociologia allo studio del lavoro e delle professioni artistiche, utili a svelare il pregiudizio ideologico nascosto dietro alla nuova centralità del lavoro artistico nelle economie creative. Introduce poi e discute gli articoli raccolti all’interno del numero monografico ricollegandoli ai mutamenti nella natura del lavoro nelle società contemporanee.
Sociology of work; artistic work and professions; gig economy; precariat
Sociologia del lavoro; lavoro e professioni artistiche; gig economy; classe dei precari
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