Abstract Fabio Parascandolo, Agricoltura e vita comunitaria in un paese della Sardegna (Sec. XIX-XX), «I frutti di Demetra», n. 17, dicembre 2008, pp. 45-55. Atzara è una località medio-piccola dell’interno della Sardegna i cui abitanti, similmente a quanto è avvenuto in altre località rurali dell’isola, hanno storicamente ricavato dalle risorse del territorio locale i beni materiali fondamentali della sussistenza comunitaria. Malgrado il territorio comunale sia discretamente vocato per la produzione vitivinicola, i contadini atzaresi non si sono mai integralmente specializzati nell’agricoltura da reddito e fino alla metà del secolo scorso le produzioni alimentari per l’autoconsumo hanno giocato un ruolo ancora importante nelle forme di economia domestica praticate dalla comunità locale. Ma dopo l’istituzione del MEC a fine anni Cinquanta e parallelamente alla modernizzazione del genere di vita locale si è verificato un progressivo sganciamento ecologico degli abitanti dal loro contesto ambientale di riferimento. A partire dagli anni Ottanta del Novecento le fonti della sussistenza locale non si collocano ormai se non in modo parziale tra le attività primarie bensì nel settore industriale, nei servizi e in generale in redditi generati da pendolarismo ed emigrazioni verso contesti urbani.
Agricoltura e vita comunitaria in un paese della Sardegna (Sec. XIX-XX)
PARASCANDOLO, FABIO
2008-01-01
Abstract
Abstract Fabio Parascandolo, Agricoltura e vita comunitaria in un paese della Sardegna (Sec. XIX-XX), «I frutti di Demetra», n. 17, dicembre 2008, pp. 45-55. Atzara è una località medio-piccola dell’interno della Sardegna i cui abitanti, similmente a quanto è avvenuto in altre località rurali dell’isola, hanno storicamente ricavato dalle risorse del territorio locale i beni materiali fondamentali della sussistenza comunitaria. Malgrado il territorio comunale sia discretamente vocato per la produzione vitivinicola, i contadini atzaresi non si sono mai integralmente specializzati nell’agricoltura da reddito e fino alla metà del secolo scorso le produzioni alimentari per l’autoconsumo hanno giocato un ruolo ancora importante nelle forme di economia domestica praticate dalla comunità locale. Ma dopo l’istituzione del MEC a fine anni Cinquanta e parallelamente alla modernizzazione del genere di vita locale si è verificato un progressivo sganciamento ecologico degli abitanti dal loro contesto ambientale di riferimento. A partire dagli anni Ottanta del Novecento le fonti della sussistenza locale non si collocano ormai se non in modo parziale tra le attività primarie bensì nel settore industriale, nei servizi e in generale in redditi generati da pendolarismo ed emigrazioni verso contesti urbani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.