Una benché breve riflessione sulle implicazioni di un approccio "burocratico" che (in certa misura) permea ancora la disciplina giuridica di primo e secondo grado in tema di "minori stranieri non accompagnati", pone problemi di organizzazione amministrativa (in senso lato: con riguardo a procedure, competenze, rapporti interorganici). In particolare, sembra doversi segnalare l'esigenza di un più maturo superamento, sia (in senso multidimensionale e multidisciplinare) di rigidi protocolli clinici per l'accertamento dell'età dello straniero, sia della complicata macchina degli "uffici", difficilmente compatibile con le condizioni di estrema vulnerabilità che contraddistinguono uno stato di abbandono. Traducendo la questione in termini di problema giuridico, innanzitutto sarebbe opportuno correggere una logica normativa di tipo ipotetico-casuistico (intrinsecamente sottesa ad una politica di responsabilizzazione della persona) verso altra di tipo programmatico-consequenzialista (volta al recupero del soggetto anche in funzione di una eventuale integrazione sociale). In secondo luogo (ma correlativamente), andrebbe migliorata la disciplina di secondo grado: non tanto sotto il profilo investigativo-istruttorio e di prima accoglienza (laddove pare già ben strutturata); piuttosto, sul versante delle sinergie fra le numerose autorità amministrative coinvolte (statali e municipali) e, stavolta, più che con riferimento agli aspetti di assistenza e prima accoglienza (pur prioritari), con riguardo a quelli d'inclusione (scolastica, lavorativa, abitativa) da affidarsi preferibilmente a strutture allo stato diffuso (avvalendosi di una "dedicata" applicazione delle procedure ad evidenza pubblica), possibilmente intervenendo in un'ottica di ripopolamento di zone interne del Paese, laddove si rende altresì impellente l'esigenza di fronteggiare un progressivo innalzamento dell'età media dei residenti e della "forza-lavoro".

Minori stranieri non accompagnati come problema (giuridico) di organizzazione delle risorse amministrative

Paolo Cotza
2020-01-01

Abstract

Una benché breve riflessione sulle implicazioni di un approccio "burocratico" che (in certa misura) permea ancora la disciplina giuridica di primo e secondo grado in tema di "minori stranieri non accompagnati", pone problemi di organizzazione amministrativa (in senso lato: con riguardo a procedure, competenze, rapporti interorganici). In particolare, sembra doversi segnalare l'esigenza di un più maturo superamento, sia (in senso multidimensionale e multidisciplinare) di rigidi protocolli clinici per l'accertamento dell'età dello straniero, sia della complicata macchina degli "uffici", difficilmente compatibile con le condizioni di estrema vulnerabilità che contraddistinguono uno stato di abbandono. Traducendo la questione in termini di problema giuridico, innanzitutto sarebbe opportuno correggere una logica normativa di tipo ipotetico-casuistico (intrinsecamente sottesa ad una politica di responsabilizzazione della persona) verso altra di tipo programmatico-consequenzialista (volta al recupero del soggetto anche in funzione di una eventuale integrazione sociale). In secondo luogo (ma correlativamente), andrebbe migliorata la disciplina di secondo grado: non tanto sotto il profilo investigativo-istruttorio e di prima accoglienza (laddove pare già ben strutturata); piuttosto, sul versante delle sinergie fra le numerose autorità amministrative coinvolte (statali e municipali) e, stavolta, più che con riferimento agli aspetti di assistenza e prima accoglienza (pur prioritari), con riguardo a quelli d'inclusione (scolastica, lavorativa, abitativa) da affidarsi preferibilmente a strutture allo stato diffuso (avvalendosi di una "dedicata" applicazione delle procedure ad evidenza pubblica), possibilmente intervenendo in un'ottica di ripopolamento di zone interne del Paese, laddove si rende altresì impellente l'esigenza di fronteggiare un progressivo innalzamento dell'età media dei residenti e della "forza-lavoro".
2020
Stranieri; Minori non accompagnati; Accoglienza; Inserimento; Organizzazione amministrativa.
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