Il diritto internazionale entrò a far parte dei programmi di studio della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari a partire dalla metà dell’Ottocento, allorché si provvedeva allo svecchiamento del modello ormai superato degli studi in utroque jure. Inizialmente il rinnovamento fu dovuto all’assorbimento degli atenei sardi entro il generale sistema universitario del Regno di Sardegna seguito alla «fusione perfetta» con gli Stati di terraferma (1847-48); successivamente esso fu imposto dalla legge Casati (1859). Con la collocazione dell’ateneo isolano all’interno della rete universitaria nazionale, venutasi a costituire con l’unificazione dell’Italia (1861), la modernizzazione della didattica era orientata verso un duplice compito: formare i nuovi giuristi, nonché veicolare e produrre la scienza. L’arco temporale considerato è segnato anche dalle inquietudini della dottrina internazionalistica, preoccupata di rivedere il proprio statuto. In Italia tale dibattito si incrociava con l’elevazione del concetto di Nazione a criterio filosoficogiuridico che improntava di sé anche il diritto naturale. L’indagine sugli interessi scientifici dei docenti che avevano a vario titolo partecipato alla fase del decollo del nuovo insegnamento e l’analisi delle dissertazioni di laurea ci permettono di apprezzare i legami imbastiti tra l’ateneo cagliaritano e la cosiddetta Scuola italiana del diritto internazionale. Era una Scuola che, nonostante le tante declinazioni offerte all’idea di Nazione, era portata a riconoscere come caposcuola Pasquale Stanislao Mancini.

A cavallo dell’Unità d’Italia. L’insegnamento del Diritto internazionale a Cagliari e l’adesione alla cosiddetta Scuola italiana

Giuseppina De Giudici
2020-01-01

Abstract

Il diritto internazionale entrò a far parte dei programmi di studio della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari a partire dalla metà dell’Ottocento, allorché si provvedeva allo svecchiamento del modello ormai superato degli studi in utroque jure. Inizialmente il rinnovamento fu dovuto all’assorbimento degli atenei sardi entro il generale sistema universitario del Regno di Sardegna seguito alla «fusione perfetta» con gli Stati di terraferma (1847-48); successivamente esso fu imposto dalla legge Casati (1859). Con la collocazione dell’ateneo isolano all’interno della rete universitaria nazionale, venutasi a costituire con l’unificazione dell’Italia (1861), la modernizzazione della didattica era orientata verso un duplice compito: formare i nuovi giuristi, nonché veicolare e produrre la scienza. L’arco temporale considerato è segnato anche dalle inquietudini della dottrina internazionalistica, preoccupata di rivedere il proprio statuto. In Italia tale dibattito si incrociava con l’elevazione del concetto di Nazione a criterio filosoficogiuridico che improntava di sé anche il diritto naturale. L’indagine sugli interessi scientifici dei docenti che avevano a vario titolo partecipato alla fase del decollo del nuovo insegnamento e l’analisi delle dissertazioni di laurea ci permettono di apprezzare i legami imbastiti tra l’ateneo cagliaritano e la cosiddetta Scuola italiana del diritto internazionale. Era una Scuola che, nonostante le tante declinazioni offerte all’idea di Nazione, era portata a riconoscere come caposcuola Pasquale Stanislao Mancini.
2020
Università di Cagliari – Insegnamento del diritto – Facoltà di Giurisprudenza – Scuola italiana del diritto internazionale – Studi giuridici
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