Il saggio esamina i rapporti fra Leo de Berardinis e la critica teatrale, a partire dall'originaria, ricercata distanza dalla platea negli esordi del "teatro come errore" praticato con Perla Peragallo e la successiva "autoemarginazione" a Marigliano, per giungere alla sua "terza vita" bolognese, dove lo spettatore e il critico diventano figure fondamentali nella rifondazione di un teatro pubblico, di ricerca e popolare allo stesso tempo (nel cui contesto si esamina il caso di studio del Giornale del Festival di Santarcangelo, che l'artista dirige dal 1994 al 1997). Il percorso si sofferma in particolare su uno snodo poco studiato in dettaglio ma estremamente importante nella biografia d'arte e di vita di de Berardinis: una nuova, breve fase romana fra la "seconda" e "terza vita", fra la separazione da Perla e un percorso solista votato alla "improvvisazione totale", in cui l'artista nel 1982 avvia il suo primo progetto di carattere politico-organizzativo ("La strage dei colpevoli") e sperimenta il primo spettacolo "multi-registico" ("Apocalisse"), rielaborando e mettendo a fuoco alcuni elementi di lavoro già attivi in precedenza nel suo operato, ma che saranno notoriamente caratterizzanti gli ultimi vent'anni in Emilia-Romagna (anche per quel che riguarda il coinvolgimento diretto della critica).
Leo e la critica. Dallo spettacolo al teatro
Roberta Ferraresi
2019-01-01
Abstract
Il saggio esamina i rapporti fra Leo de Berardinis e la critica teatrale, a partire dall'originaria, ricercata distanza dalla platea negli esordi del "teatro come errore" praticato con Perla Peragallo e la successiva "autoemarginazione" a Marigliano, per giungere alla sua "terza vita" bolognese, dove lo spettatore e il critico diventano figure fondamentali nella rifondazione di un teatro pubblico, di ricerca e popolare allo stesso tempo (nel cui contesto si esamina il caso di studio del Giornale del Festival di Santarcangelo, che l'artista dirige dal 1994 al 1997). Il percorso si sofferma in particolare su uno snodo poco studiato in dettaglio ma estremamente importante nella biografia d'arte e di vita di de Berardinis: una nuova, breve fase romana fra la "seconda" e "terza vita", fra la separazione da Perla e un percorso solista votato alla "improvvisazione totale", in cui l'artista nel 1982 avvia il suo primo progetto di carattere politico-organizzativo ("La strage dei colpevoli") e sperimenta il primo spettacolo "multi-registico" ("Apocalisse"), rielaborando e mettendo a fuoco alcuni elementi di lavoro già attivi in precedenza nel suo operato, ma che saranno notoriamente caratterizzanti gli ultimi vent'anni in Emilia-Romagna (anche per quel che riguarda il coinvolgimento diretto della critica).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ferraresi_CT28_2019.pdf
Solo gestori archivio
Tipologia:
versione editoriale (VoR)
Dimensione
182.51 kB
Formato
Adobe PDF
|
182.51 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.