The aim of this paper is to examine some pictorial and sculptural works in which the myth of the foundation of Rome was represented in the fascist era. This traditional iconographic theme was reinterpreted during the regime of Mussolini as demonstrated in many examples in monumental art such as the mural paintings by Romano Romanelli (1930) in Palazzo delle Corporazioni, Gerardo Dottori in the Aula Magna of the “Regia Università per Stranieri” in Perugia (1937), or the decorations of the buildings designed for the Rome Universal Exhibition in 1942 (also known as E42). The recurring theme, which had enjoyed great iconographic success is the figure of Romulus who traces the sulcus primigenius (the primordial furrow). In most cases, the figure of the founder is central in the composition, at times even isolated, in order tocreate a unique symbolic image included in the broader narration of the myth. This paper aims to investigate this subject using an innovative and comparative approach based on the research methodologies of classical archaeology and the history of art. It proposes to identify the ancient sources and the traditional iconographic motifs related to the act of the foundation by Romulus and to investigate the new meaning that they assumed in fascist Italy.

L'obiettivo di questo lavoro è quello di esaminare alcune opere pittoriche e scultoree in cui il mito della fondazione di Roma è stato rappresentato in epoca fascista. Questo tema iconografico tradizionale fu reinterpretato durante il regime di Mussolini, come dimostrano numerosi esempi nell'arte monumentale, come le pitture murali di Romano Romanelli (1930) nel Palazzo delle Corporazioni, di Gerardo Dottori nell'Aula Magna della “Regia Università per Stranieri” di Perugia (1937), o le decorazioni degli edifici progettati per l'Esposizione Universale di Roma del 1942 (nota anche come E42). Il tema ricorrente, che aveva riscosso un grande successo iconografico, è la figura di Romolo che traccia il sulcus primigenius (il solco primordiale). Nella maggior parte dei casi, la figura del fondatore è centrale nella composizione, a volte addirittura isolata, al fine di creare un'immagine simbolica unica inserita nella più ampia narrazione del mito. Il presente lavoro si propone di indagare questo tema utilizzando un approccio innovativo e comparativo basato sulle metodologie di ricerca dell'archeologia classica e della storia dell'arte. Si propone di individuare le fonti antiche e i motivi iconografici tradizionali legati all'atto della fondazione da parte di Romolo e di indagare il nuovo significato che essi assunsero nell'Italia fascista.

The Infallible Sign of the Destiny”. Reflections on the Iconography of the Myth of the Foundation of Rome in the Art of the Fascist Era

Rita Ladogana
;
Ciro Parodo;Marco Giuman
2020-01-01

Abstract

The aim of this paper is to examine some pictorial and sculptural works in which the myth of the foundation of Rome was represented in the fascist era. This traditional iconographic theme was reinterpreted during the regime of Mussolini as demonstrated in many examples in monumental art such as the mural paintings by Romano Romanelli (1930) in Palazzo delle Corporazioni, Gerardo Dottori in the Aula Magna of the “Regia Università per Stranieri” in Perugia (1937), or the decorations of the buildings designed for the Rome Universal Exhibition in 1942 (also known as E42). The recurring theme, which had enjoyed great iconographic success is the figure of Romulus who traces the sulcus primigenius (the primordial furrow). In most cases, the figure of the founder is central in the composition, at times even isolated, in order tocreate a unique symbolic image included in the broader narration of the myth. This paper aims to investigate this subject using an innovative and comparative approach based on the research methodologies of classical archaeology and the history of art. It proposes to identify the ancient sources and the traditional iconographic motifs related to the act of the foundation by Romulus and to investigate the new meaning that they assumed in fascist Italy.
2020
L'obiettivo di questo lavoro è quello di esaminare alcune opere pittoriche e scultoree in cui il mito della fondazione di Roma è stato rappresentato in epoca fascista. Questo tema iconografico tradizionale fu reinterpretato durante il regime di Mussolini, come dimostrano numerosi esempi nell'arte monumentale, come le pitture murali di Romano Romanelli (1930) nel Palazzo delle Corporazioni, di Gerardo Dottori nell'Aula Magna della “Regia Università per Stranieri” di Perugia (1937), o le decorazioni degli edifici progettati per l'Esposizione Universale di Roma del 1942 (nota anche come E42). Il tema ricorrente, che aveva riscosso un grande successo iconografico, è la figura di Romolo che traccia il sulcus primigenius (il solco primordiale). Nella maggior parte dei casi, la figura del fondatore è centrale nella composizione, a volte addirittura isolata, al fine di creare un'immagine simbolica unica inserita nella più ampia narrazione del mito. Il presente lavoro si propone di indagare questo tema utilizzando un approccio innovativo e comparativo basato sulle metodologie di ricerca dell'archeologia classica e della storia dell'arte. Si propone di individuare le fonti antiche e i motivi iconografici tradizionali legati all'atto della fondazione da parte di Romolo e di indagare il nuovo significato che essi assunsero nell'Italia fascista.
Ancient Rome; Fascism; Mural painting; Romulus; Sulcus primigenius
Roma antica; Fascismo; Muralismo: Romolo; Solco primigenio
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