“Who controls the past controls the futur”. A hypothesis on the Augustan iconography of the Compitalia and Lupercalia in the mosaics of the months. The Roman figurative calendars, in particular the mosaics of months, are concentrated from the second to the seventh century A.D. especially in Italy, North Africa, Greece and Arabia. Their main characteristic is the representation of the twelve months of the year referable to three iconographic themes: the festive, the astrological, and the rural types. The first one includes the images of months that allude to the most important religious festivals, such as Compitalia in January and Lupercalia in February. The aim of this paper is to demonstrate that the iconography of these two months has been developed in the Augustan age. This hypothesis is based on the fact that the intervention of Augustus on the temporal dimension was very important, because he has used the calendar as a political mean, by adding numerous feriae regarding to him, and he has reformed some ancient festivals, like above mentioned Compitalia and Lupercalia, in order to legitimize ideologically his power.

La produzione dei calendari figurati romani, in particolare dei mosaici dei mesi, è concentrata tra il II e il VII secolo d.C. in Italia, Nord Africa, Grecia e Arabia. La loro caratteristica principale consiste nella rappresentazione dei dodici mesi dell’anno ed è riferibile a tre temi iconografici: quelli di tipo festivo, astrologico e rurale. Il primo include le immagini di mesi che alludono alle più rilevanti festività religiose, come i Compitalia di Gennaio e i Lupercalia di Febbraio. L’obiettivo di questo articolo è dimostrare come l’iconografia di questi due mesi sia stata elaborata in età augustea. Questa ipotesi si basa sull’analisi del profondo intervento di Augusto nell’ambito della dimensione temporale, più specificamente mediante l’utilizzo del calendario come strumento di azione politica, attraverso l’immissione di numerose feriae connesse alla sua vita e al suo operato, e la riforma di alcune festività arcaiche, come i sopraccitati Compitalia e Lupercalia, al fine di legittimarne ideologicamente il potere.

“Chi controlla il passato controlla il futuro”. Un’ipotesi circa l’elaborazione in età augustea delle iconografie dei Compitalia e dei Lupercalia nei mosaici dei mesi

Ciro Parodo
Primo
2020-01-01

Abstract

“Who controls the past controls the futur”. A hypothesis on the Augustan iconography of the Compitalia and Lupercalia in the mosaics of the months. The Roman figurative calendars, in particular the mosaics of months, are concentrated from the second to the seventh century A.D. especially in Italy, North Africa, Greece and Arabia. Their main characteristic is the representation of the twelve months of the year referable to three iconographic themes: the festive, the astrological, and the rural types. The first one includes the images of months that allude to the most important religious festivals, such as Compitalia in January and Lupercalia in February. The aim of this paper is to demonstrate that the iconography of these two months has been developed in the Augustan age. This hypothesis is based on the fact that the intervention of Augustus on the temporal dimension was very important, because he has used the calendar as a political mean, by adding numerous feriae regarding to him, and he has reformed some ancient festivals, like above mentioned Compitalia and Lupercalia, in order to legitimize ideologically his power.
2020
La produzione dei calendari figurati romani, in particolare dei mosaici dei mesi, è concentrata tra il II e il VII secolo d.C. in Italia, Nord Africa, Grecia e Arabia. La loro caratteristica principale consiste nella rappresentazione dei dodici mesi dell’anno ed è riferibile a tre temi iconografici: quelli di tipo festivo, astrologico e rurale. Il primo include le immagini di mesi che alludono alle più rilevanti festività religiose, come i Compitalia di Gennaio e i Lupercalia di Febbraio. L’obiettivo di questo articolo è dimostrare come l’iconografia di questi due mesi sia stata elaborata in età augustea. Questa ipotesi si basa sull’analisi del profondo intervento di Augusto nell’ambito della dimensione temporale, più specificamente mediante l’utilizzo del calendario come strumento di azione politica, attraverso l’immissione di numerose feriae connesse alla sua vita e al suo operato, e la riforma di alcune festività arcaiche, come i sopraccitati Compitalia e Lupercalia, al fine di legittimarne ideologicamente il potere.
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