Organisation temporelle, écriture rythmique et polychoralité dans "Écho" (2019-2020), œuvre pour trois ensembles de Jean-Pascal Chaigne

"Écho" is a work by Jean-Pascal Chaigne for three SATB ensembles, which can be distributed in the performative space according to the possibilities offered by the venue. The instrumentation is open, and each part has four entirely written versions: one ‘original’ and three variants or ‘diminutions’. Each performer establishes his or her own performative musical text, either playing a single version of his/her part or moving from one version to another. Based on the interpretation of the composer’s sketches and drafts, this article particularly focuses on those aspects of "Écho" and its compositional process responsible for the different types of polychorality realized: first, the formal and temporal design of the piece; then, the organization and rhythmic working out. The study leads to the analysis of a representative passage, which also considers the other musical dimensions (i.e. harmony, dynamics, space) as well as the revision that "Écho" underwent after its first two performances. The core elements are provided to situate the work within contemporary Western art music, particularly in relation with the offshoots of serialism and post-serialism, as well as to contribute in developing two other topics, strictly related to the conception of "Écho", namely the creative reception of ‘early music’, and the instrumental practice and the performative accessibility, for music ensembles, of contemporary music repertoire.

"Écho" è un'opera di Jean-Pascal Chaigne per tre ensemble SATB, che possono essere distribuiti nello spazio performativo in base alle possibilità offerte dal luogo. L'organico è aperto, e ogni parte ha quattro versioni completamente scritte: una ‘originale’ e tre varianti o ‘diminuzioni’. Ogni esecutore stabilisce il proprio testo musicale performativo, suonando una singola versione della sua parte o passando da una versione all'altra. Basandosi sull'interpretazione degli schizzi e delle bozze del compositore, questo articolo si concentra particolarmente su quegli aspetti di "Écho" e del suo processo compositivo che sono responsabili dei diversi tipi di policoralità realizzati: in primo luogo, il disegno formale e temporale del brano; poi, l'organizzazione e l'elaborazione ritmica. Lo studio porta all'analisi di un passaggio rappresentativo, che prende in considerazione anche le altre dimensioni musicali (ad es. armonia, dinamica, spazio), così come la revisione che "Écho" ha subito dopo le sue prime due esecuzioni. Vengono forniti gli elementi fondamentali per collocare l'opera all'interno della musica d'arte occidentale contemporanea, in particolare in relazione ai derivati del serialismo e del post-serialismo, oltre a contribuire allo sviluppo di altri due argomenti strettamente legati alla concezione di "Écho": la ricezione creativa della ‘musica antica’ e la pratica strumentale e l'accessibilità performativa, per gli ensemble musicali, del repertorio musicale contemporaneo.