Le Malformazioni Artero-Venose (MAV) sono le malformazioni cerebrovascolari più pericolose essendo potenziale causa di emorragia intracranica. Interessano lo 0,1% della popolazione; solo nel 10% la MAV hanno localizzazione sotto-tentoriale, tuttavia, in caso di sanguinamento in tale sede è associata una prognosi peggiore. Il rischio di primo sanguinamento nelle MAV è pari all’ 1,3% all’anno. Nella letteratura scientifica di riferimento una delle cause di emorragia cerebrale ampiamente documentata è l’uso voluttuario di cocaina, con rischio notevolmente aumentato nei soggetti portatori di MAV. Non è ancora chiara la patogenesi, tuttavia, l’uso della cocaina, inibendo la ricaptazione delle catecolamine a livello presinaptico, provoca tachicardia, vasocostrizione e marcati aumenti transitori della pressione sanguigna. D’altra parte, sembrerebbe capace di alterare le capacità di autoregolazione cerebrale rendendo il cervello più suscettibile alle modificazioni della pressione arteriosa. CASE REPORT: Un giovane adulto – di recente divenuto padre - veniva ritrovato senza vita nella propria auto parcheggiata davanti al posto di lavoro. Il decesso veniva inizialmente classificato come morte naturale ma per via della giovane età veniva disposta un’autopsia giudiziaria. All’esame esterno non si apprezzavano segni di assunzione recente di sostanze stupefacenti. All’apertura della cavità cranica si riscontrava un’emorragia subaracnoidea localizzata prevalentemente in sede sotto-tentoriale. Alla sezione si evidenziava emorragia intracerebellare e necrosi massiva della sostanza bianca cerebrale e dei nuclei della base bilateralmente. L’esame dell’encefalo dopo fissazione ha permesso di identificare la fonte dell’emorragia nella rottura di una MAV situata nel territorio dell’arteria cerebellare infero-posteriore. L’indagine tossicologica eseguita su sangue periferico ha rilevato la presenza di Cocaina (264,6 ng/mL), Benzoilecgonina (1086,5 ng/mL) ed Ecgonina metilestere (365,8 ng/mL). CONCLUSIONE: L’assunzione di cocaina – ed il suo metabolita benzoilecognina, inattivo a livello cerebrale ma potente vasocostrittore - può essere identificata come una delle cause – mediante aumento pressorio - della rottura della MAV. Infatti, anche la rottura spontanea di uno dei vasi della MAV è un evento che si verifica con una certa frequenza, indipendentemente dalla assunzione di sostanze tossiche. Dai dati clinico-anamnestici dell’individuo non risultava nessun evento sentinella della MAV (es. difficoltà di movimento), tuttavia, è stato interessante scoprire una pregressa storia di utilizzo di cocaina, condizione che in questi individui può avere funzione di effetto trigger per la riassunzione.
Emorragia intracerebellare da rottura di malformazione artero-venosa post assunzione di cocaina
Faedda E.;Parrino F.;Amato C.;Atzori G.;Gozzelino C.;Chighine A.;Nioi M.
2022-01-01
Abstract
Le Malformazioni Artero-Venose (MAV) sono le malformazioni cerebrovascolari più pericolose essendo potenziale causa di emorragia intracranica. Interessano lo 0,1% della popolazione; solo nel 10% la MAV hanno localizzazione sotto-tentoriale, tuttavia, in caso di sanguinamento in tale sede è associata una prognosi peggiore. Il rischio di primo sanguinamento nelle MAV è pari all’ 1,3% all’anno. Nella letteratura scientifica di riferimento una delle cause di emorragia cerebrale ampiamente documentata è l’uso voluttuario di cocaina, con rischio notevolmente aumentato nei soggetti portatori di MAV. Non è ancora chiara la patogenesi, tuttavia, l’uso della cocaina, inibendo la ricaptazione delle catecolamine a livello presinaptico, provoca tachicardia, vasocostrizione e marcati aumenti transitori della pressione sanguigna. D’altra parte, sembrerebbe capace di alterare le capacità di autoregolazione cerebrale rendendo il cervello più suscettibile alle modificazioni della pressione arteriosa. CASE REPORT: Un giovane adulto – di recente divenuto padre - veniva ritrovato senza vita nella propria auto parcheggiata davanti al posto di lavoro. Il decesso veniva inizialmente classificato come morte naturale ma per via della giovane età veniva disposta un’autopsia giudiziaria. All’esame esterno non si apprezzavano segni di assunzione recente di sostanze stupefacenti. All’apertura della cavità cranica si riscontrava un’emorragia subaracnoidea localizzata prevalentemente in sede sotto-tentoriale. Alla sezione si evidenziava emorragia intracerebellare e necrosi massiva della sostanza bianca cerebrale e dei nuclei della base bilateralmente. L’esame dell’encefalo dopo fissazione ha permesso di identificare la fonte dell’emorragia nella rottura di una MAV situata nel territorio dell’arteria cerebellare infero-posteriore. L’indagine tossicologica eseguita su sangue periferico ha rilevato la presenza di Cocaina (264,6 ng/mL), Benzoilecgonina (1086,5 ng/mL) ed Ecgonina metilestere (365,8 ng/mL). CONCLUSIONE: L’assunzione di cocaina – ed il suo metabolita benzoilecognina, inattivo a livello cerebrale ma potente vasocostrittore - può essere identificata come una delle cause – mediante aumento pressorio - della rottura della MAV. Infatti, anche la rottura spontanea di uno dei vasi della MAV è un evento che si verifica con una certa frequenza, indipendentemente dalla assunzione di sostanze tossiche. Dai dati clinico-anamnestici dell’individuo non risultava nessun evento sentinella della MAV (es. difficoltà di movimento), tuttavia, è stato interessante scoprire una pregressa storia di utilizzo di cocaina, condizione che in questi individui può avere funzione di effetto trigger per la riassunzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.