The article examines the images produced by the Sicilian painter Agostino Scilla (1629-1700) for his treatise The Vain Speculation Undeceived by Sense (Naples, 1670) to demonstrate precise similarities between fossils and marine animals in contrast with the theories that rejected the organic origin of the former. The article aims to show that Scilla, specifically as an artist, intends to limit himself to the study of the “surface” of fossils and animals.This distinguishes his work from contemporary scientists and other artist-scientists and represents an original position within the 17th century theoretical-artistic debate on the art-science relationship. New evidence is also presented regarding the genesis of the text and its wide circulation.
L'articolo analizza le immagini realizzate dal pittore siciliano Agostino Scilla (1629-1700) per il suo trattato La vana speculazione disingannata dal senso (Napoli, 1670) con l'intento di dimostrare precise analogie tra fossili e animali marini e contrastare in tal modo le teorie che negavano l'origine organica dei primi. L'articolo evidenzia il significato storico del fatto che Scilla, proprio in quanto artista, intende limitarsi allo studio della “superficie” dei fossili e degli animali, distinguendo la sua ricerca da quella degli scienziati contemporanei e di altri artisti-scienziati e rappresentando una posizione originale all'interno del dibattito teorico-artistico del XVII secolo sul rapporto arte-scienza. Sono anche presentate nuove evidenze relative alla genesi del testo e alla sua ampia diffusione.
Doing science like a painter. Agostino Scilla and the “surface” study of fossils and animals,
Domenico Laurenza
2022-01-01
Abstract
L'articolo analizza le immagini realizzate dal pittore siciliano Agostino Scilla (1629-1700) per il suo trattato La vana speculazione disingannata dal senso (Napoli, 1670) con l'intento di dimostrare precise analogie tra fossili e animali marini e contrastare in tal modo le teorie che negavano l'origine organica dei primi. L'articolo evidenzia il significato storico del fatto che Scilla, proprio in quanto artista, intende limitarsi allo studio della “superficie” dei fossili e degli animali, distinguendo la sua ricerca da quella degli scienziati contemporanei e di altri artisti-scienziati e rappresentando una posizione originale all'interno del dibattito teorico-artistico del XVII secolo sul rapporto arte-scienza. Sono anche presentate nuove evidenze relative alla genesi del testo e alla sua ampia diffusione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.