The essay examines the use of the relationship between word and image in three productions by Alina Marazzi: Un’ora sola ti vorrei (2002), Vogliamo anche le rose (2007), Confini (2014). In today’s study of the relationship between literature and cinema, the questioning of the hegemonic role of the literary work has led to new critical readings of adaptations and contemporary transmedia works. This study investigates the non-hierarchical relationship between verbal and visual production adopted by Marazzi, particularly examining how, with the found footage technique, the director uses editing to create an original contrast and tension between text and image. The reuse of pre-existing materials this takes on new meanings, and the work opens up to new narrative functions.

Il saggio analizza l’utilizzo del rapporto tra parola e immagine in tre produzioni di Alina Marazzi: Un’ora sola ti vorrei (2002), Vogliamo anche le rose (2007), Confini (2014). Nello studio odierno del rapporto tra letteratura e cinema la messa in discussione del ruolo egemone dell’opera letteraria ha prodotto nuove letture critiche degli adattamenti e delle opere transmediali contemporanee. Questo lavoro indaga la relazione non gerarchica tra produzione verbale e visiva adottata da Marazzi analizzando in particolare come, con la tecnica del found footage, la regista utilizzi il montaggio per creare una contrapposizione e una tensione tra testo e immagine. Il riutilizzo dei materiali preesistenti assume così nuovi significati e l’opera si apre a nuove funzioni narrative.

La tensione fra parola e immagine: scritti, diari e memorie familiari nei film di Alina Marazzi

Marina Guglielmi
Primo
2023-01-01

Abstract

The essay examines the use of the relationship between word and image in three productions by Alina Marazzi: Un’ora sola ti vorrei (2002), Vogliamo anche le rose (2007), Confini (2014). In today’s study of the relationship between literature and cinema, the questioning of the hegemonic role of the literary work has led to new critical readings of adaptations and contemporary transmedia works. This study investigates the non-hierarchical relationship between verbal and visual production adopted by Marazzi, particularly examining how, with the found footage technique, the director uses editing to create an original contrast and tension between text and image. The reuse of pre-existing materials this takes on new meanings, and the work opens up to new narrative functions.
2023
Il saggio analizza l’utilizzo del rapporto tra parola e immagine in tre produzioni di Alina Marazzi: Un’ora sola ti vorrei (2002), Vogliamo anche le rose (2007), Confini (2014). Nello studio odierno del rapporto tra letteratura e cinema la messa in discussione del ruolo egemone dell’opera letteraria ha prodotto nuove letture critiche degli adattamenti e delle opere transmediali contemporanee. Questo lavoro indaga la relazione non gerarchica tra produzione verbale e visiva adottata da Marazzi analizzando in particolare come, con la tecnica del found footage, la regista utilizzi il montaggio per creare una contrapposizione e una tensione tra testo e immagine. Il riutilizzo dei materiali preesistenti assume così nuovi significati e l’opera si apre a nuove funzioni narrative.
Alina Marazzi; Found footage; Private writing; Diaries
Alina Marazzi; Found footage; Scrittura privata; Diari
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