Nell’Hortulus di Walafrid Strabo, trattato sull’agricoltura del VI secolo, sono contenute tecniche e pratiche di drenaggio e irrigazione dei campi della cui attualità si discute profondamente, soprattutto se confrontate con l’insostenibilità di molti sistemi produttivi odierni. Il tema della gestione dell’acqua non è solo tra quelli che caratterizzano l’esperienza umana sulla terra dalla sua comparsa ma è anche uno dei più continui e necessari nella costruzione del paesaggio. Le tecniche che si sono succedute nei millenni mantengono codici, consuetudini, riti, rintracciabili secondo i principi costanti e opposti di razionalità e figurabilità. Se, da un lato, può emergere un quadro complesso ed eterogeneo nelle esperienze descritte, dall’altro il saggio prova a ripercorrere un itinerario coerente, fornendo una prospettiva possibile per una società paesaggistica mediterranea, in cui abitare e coltivare l’acqua non afferiscono solo a una necessità ma ad una reale e ineludibile identità.

Acqua da coltivare. Risorsa, strumento e rito dell’abitareil paesaggio mediterraneo.

Adriano Dessi'
;
Francesco Marras
2023-01-01

Abstract

Nell’Hortulus di Walafrid Strabo, trattato sull’agricoltura del VI secolo, sono contenute tecniche e pratiche di drenaggio e irrigazione dei campi della cui attualità si discute profondamente, soprattutto se confrontate con l’insostenibilità di molti sistemi produttivi odierni. Il tema della gestione dell’acqua non è solo tra quelli che caratterizzano l’esperienza umana sulla terra dalla sua comparsa ma è anche uno dei più continui e necessari nella costruzione del paesaggio. Le tecniche che si sono succedute nei millenni mantengono codici, consuetudini, riti, rintracciabili secondo i principi costanti e opposti di razionalità e figurabilità. Se, da un lato, può emergere un quadro complesso ed eterogeneo nelle esperienze descritte, dall’altro il saggio prova a ripercorrere un itinerario coerente, fornendo una prospettiva possibile per una società paesaggistica mediterranea, in cui abitare e coltivare l’acqua non afferiscono solo a una necessità ma ad una reale e ineludibile identità.
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