The Statute of Florence of 1355, in both its Latin and vernacular versions, is a complex text, mirroring the city’s rich but complicate regulatory heritage. Two aspects appear evident and also seemingly contradictory. On the one hand, the strongly authoritarian approach: the Commune is very careful to regulate all aspects of social life, especially in the economic and judicial spheres. On the other, the great emphasis on citizen participation in public life, which is witnessed in the choice to translate the text into the vernacular, but it is clear also in the many rules on collegial municipal offices. The essay examines this apparent contradiction and suggests its solution in the role played by the Statute, as a point of reference for regulatory texts that had remained autonomous until the middle of the century.

Lo statuto di Firenze del 1355, nella versione Latina come in quella volgare, presenta una grande complessità interna, specchio del ricco ma articolato patrimonio normativo della città. Due aspetti appaiono evidenti e anche apparentemente in contraddizione. Da una parte l’impostazione fortemente autoritaria, che vede il Comune attento a regolare tutti gli aspetti della vita sociale, specialmente in ambito economico e giudiziario. Dall’altro, la grande enfasi sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, che è già presente nella scelta di tradurre il testo in volgare, e viene interpretata dale tante norme sugli uffici amministrativi a partecipazione collegiale. Il saggio esamina questa contraddizione apparente e ne suggerisce la soluzione nel ruolo svolto dallo Statuto come punto di raccolta di sedi normative che fino alla metà del secolo erano rimasti autonomi.

Gli Statuti del 1355 e le istituzioni comunali nelle trasformazioni del Trecento = The Statutes of 1355 and the municipal institutions within the 14th century's transformations

Tanzini
2023-01-01

Abstract

The Statute of Florence of 1355, in both its Latin and vernacular versions, is a complex text, mirroring the city’s rich but complicate regulatory heritage. Two aspects appear evident and also seemingly contradictory. On the one hand, the strongly authoritarian approach: the Commune is very careful to regulate all aspects of social life, especially in the economic and judicial spheres. On the other, the great emphasis on citizen participation in public life, which is witnessed in the choice to translate the text into the vernacular, but it is clear also in the many rules on collegial municipal offices. The essay examines this apparent contradiction and suggests its solution in the role played by the Statute, as a point of reference for regulatory texts that had remained autonomous until the middle of the century.
2023
Lo statuto di Firenze del 1355, nella versione Latina come in quella volgare, presenta una grande complessità interna, specchio del ricco ma articolato patrimonio normativo della città. Due aspetti appaiono evidenti e anche apparentemente in contraddizione. Da una parte l’impostazione fortemente autoritaria, che vede il Comune attento a regolare tutti gli aspetti della vita sociale, specialmente in ambito economico e giudiziario. Dall’altro, la grande enfasi sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, che è già presente nella scelta di tradurre il testo in volgare, e viene interpretata dale tante norme sugli uffici amministrativi a partecipazione collegiale. Il saggio esamina questa contraddizione apparente e ne suggerisce la soluzione nel ruolo svolto dallo Statuto come punto di raccolta di sedi normative che fino alla metà del secolo erano rimasti autonomi.
Statuti; Volgare; Regolamentazione dell’economia; Partecipazione
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