This study supports the thesis that spatial notions connected to mental hospital spaces represent a path adjacent to that of the concentration camps. By virtue of the assimilative properties of the narrative construction and the chronotope of the concentration camp we can compare such space to that of isolation and brutalization in the mental asylum which are not, pace Primo Levi, so different. The examination of Simona Vinci's novel La prima verità follows the theoretical coordinates drawn by Michel Foucault in Espaces autres and ends with considerations regarding the empathetic structure of Vinci's non-fictional character. The conclusions confirm the author's internalization of Foucault's lesson, evident in the use of spaces provided to the reader after a process of alienating hyper-construction.

Questo studio sostiene la tesi che gli spazi manicomiali rappresentano un percorso attiguo a quello dei lager perché le proprietà assimilative della costruzione narrativa e del cronotopo del lager rispetto a quelle che definiscono lo spazio d'isolamento e abbrutimento non sono, pace Primo Levi, così diverse. La disamina del romanzo La prima verità di Simona Vinci segue quindi le coordinate teoriche disegnate da Michel Foucault in Espaces autres e termina con delle considerazioni riguardanti la struttura empatica del personaggio non-fictional. Le conclusioni confermano una interiorizzazione vinciana della lezione foucaultiana, evidente nell'utilizzazione di spazi consegnati a chi legge dopo un processo di iper-costruzione straniante.

Raccontare altri spazi: anelli narrativi e disturbi psichici nella narrativa di Simona Vinci = Telling of Other Spaces: Narrative Rings and psychic illness in Simona Vinci's Narrative

Stefania Lucamante
Primo
2024-01-01

Abstract

This study supports the thesis that spatial notions connected to mental hospital spaces represent a path adjacent to that of the concentration camps. By virtue of the assimilative properties of the narrative construction and the chronotope of the concentration camp we can compare such space to that of isolation and brutalization in the mental asylum which are not, pace Primo Levi, so different. The examination of Simona Vinci's novel La prima verità follows the theoretical coordinates drawn by Michel Foucault in Espaces autres and ends with considerations regarding the empathetic structure of Vinci's non-fictional character. The conclusions confirm the author's internalization of Foucault's lesson, evident in the use of spaces provided to the reader after a process of alienating hyper-construction.
2024
Questo studio sostiene la tesi che gli spazi manicomiali rappresentano un percorso attiguo a quello dei lager perché le proprietà assimilative della costruzione narrativa e del cronotopo del lager rispetto a quelle che definiscono lo spazio d'isolamento e abbrutimento non sono, pace Primo Levi, così diverse. La disamina del romanzo La prima verità di Simona Vinci segue quindi le coordinate teoriche disegnate da Michel Foucault in Espaces autres e termina con delle considerazioni riguardanti la struttura empatica del personaggio non-fictional. Le conclusioni confermano una interiorizzazione vinciana della lezione foucaultiana, evidente nell'utilizzazione di spazi consegnati a chi legge dopo un processo di iper-costruzione straniante.
Simona Vinci; Eterotopie; Struttura empatica; La prima verità; Michel Foucault
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